SCARABOCCHIO, COLORO, CRESCO.
L’importanza del disegno libero nell’infanzia.
Se ci pensate è sin dalla tenera età che i bambini si avvicinano al disegno. Tra i 18 e i 24 mesi scoprono gli oggetti da impugnare, strofinare e che possono lasciare delle tracce. Questa scoperta viene poi riprodotta con materiali diversi, convenzionali e non. In questo modo il bambino vive un’esperienza cinetica attiva.
È intorno ai 3 anni che il bambino si rende conto che tra i segni tracciati e un oggetto esiste una correlazione. Secondo Luquet è con questa scoperta che nasce l’intento rappresentativo: il bambino fa il disegno, lo interpreta in base alla somiglianza e vi assegna un nome. È questa la fase del realismo fortuito.
Mentre disegnano i bambini si esprimono, giocano, sperimentano, gestiscono lo spazio…
L’Arte e, in generale il gesto creativo, ha un valore esistenziale, è un mezzo che permette al bambino di entrare in contatto con le emozioni e di identificarle, è elemento generativo di nessi cognitivi e socio-relazionali.
Nel contempo l’esercizio della Creatività potenzia i processi di apprendimento, affina la capacità di gestione del tempo e dello spazio e la coordinazione oculo-manuale, accresce l’autostima e il riconoscimento del sé anche in relazione al proprio contesto di vita.
La stesse Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria ribadiscono la centralità del “fare artistico” nella formazione dei fanciulli, dichiarando che “l’incontro dei bambini con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda…”
Un accorgimento è però necessario allorché noi genitori, educatori o insegnanti affianchiamo il bambino mentre sta disegnando.
Ricordiamo di favorire il processo creativo e dimentichiamo il “successo tecnico” e il “bel prodotto finito”.
Prendiamoci cura del “piacere del fare arte” e del benessere che deriva dall’utilizzo di diversi linguaggi che consentono di affermare il proprio Sé. Abbandoniamo le fotocopie da colorare e lasciamo che con i loro occhi, le loro mani, la loro immaginazione ci raccontino ciò che sentono.
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