PREREQUISITI ALLA COMUNICAZIONE
Come vi avevo accennato nel precedente articolo, oggi tratteremo dei prerequisiti alla comunicazione, i quali molto spesso vengono messi in secondo piano, mentre in realtà sono indispensabili per l’emergere delle prime produzioni verbali.
Molte volte infatti i genitori si focalizzano sulle prime parole, mentre prima di esse devono instaurarsi una serie di abilità che creano delle solide basi per lo sviluppo cognitivo-linguistico del bambino.
Quali sono i prerequisiti allo sviluppo del linguaggio e come stimolarli?
Contatto oculare:
E’ importante che il bambino impari a osservarvi negli occhi e guardarvi se vuole richiedervi o mostrarvi qualcosa.
Come potenziarlo?
Quando mostrate un oggetto/ un gioco al bambino cercate sempre di avvicinarvelo al viso mentre lo denominate, in modo tale che possa imparare ad osservare i vostri occhi (e le vostre labbra per l’articolazione della parola).
Potreste inoltre giocare a macchinine, biglie, marionette… il fulcro di tutti questi giochi è che l’attività motivante partirà quando il bambino vi guarderà negli occhi (es. con le macchinine.. PRONTI, PARTENZA….. “bimbo vi guarda negli occhi” VIA!!)
Attenzione:
Un altro prerequisito importantissimo alla comunicazione verbale è l’attenzione del bambino: un bambino con tempi attentivi più ampli avrà maggiori occasioni per imparare informazioni nuove.
Come potenziarlo?
Inseritevi nel gioco del bambino e giocate con lui, inserendo nuovi schemi di gioco; prima che il bambino passi a un altro gioco insegnategli a sistemare quello precedente.
In casa i giochi non dovrebbero essere sparsi per terra o in grandi cestoni tutti assieme, ma suddivisi in scatole in base alle categorie (es. macchinine, cibi giocattolo, piste biglie, ecc.) per permettere uno spazio pulito e con stimoli ben categorizzati.
Come scritto nel precedente articolo, anche leggere dei libretti aiuta ad allungare sensibilmente i tempi attentivi del bambino.
Attenzione condivisa:
Si sviluppa intorno ai 10 mesi ed è l’abilità del bambino di indirizzare l’attenzione del genitore verso un terzo oggetto, osservando il genitore e l’oggetto che vorrebbe mostrargli.
Come potenziarlo?
“Trova l’oggetto”: in un ambiente tranquillo chiedetegli di chiudere gli occhi e nascondete un gioco/cioccolatino, quando li riaprirà voi guarderete prima il bambino, per catturarne l’attenzione, e poi il posto nel quale avrete nascosto il rinforzo, in modo tale che il bambino impari a seguire il vostro sguardo.
Attenzione alla voce umana e risposta al nome:
E’ importante che il bambino impari a prestare attenzione alla voce umana e si volti a guardarvi se lo chiamate per nome poichè è l’inizio delle prime interazioni verbali.
Come potenziarlo?
Per facilitare questi atteggiamenti quando parlate con lui cercate di evitare appellativi quali “amore, stella, tesoro, cucciolo” ma di chiamarlo col proprio nome. Utilizzate un ritmo lento e prosodico, cantate filastrocche (batti, batti le manine) e canzoncine.
Rispetto dei turni:
Durante il gioco il bambino deve essere in grado di aspettare il proprio turno, questo sarà poi importante per il successivo sviluppo delle abilità linguistiche e comunicative.
Come potenziarlo?
Giochi che richiedano un’alternanza di turni: iniziate ad inserirvi nel gioco del bambino, se sta costruendo una torre mettete un cubetto voi e uno lui, ecc… dopo i primi turni potreste fermarvi un attimo per vedere se il bambino vi cercherà con lo sguardo per “dirvi” che tocca a voi. Potreste utilizzare anche la stessa strategia con la pesca dei pesci (prendo un pesce io, poi tu) o con il gioco “POP-UP PIRATE! (metto una spada io poi tocca a te, ecc.)
Imitazione:
Per il bambino è indispensabile osservare ed imitare l’altro perché gli permette di apprendere nuovi schemi motori e nuove abilità.
Come potenziarlo? “gioco dello specchio”: voi genitori farete dei movimenti ampi e il bambino dovrà ricopiarvi, imitando le vostre azioni.
Mentre il bambino gioca, inseritevi nel gioco e ampliate i suoi schemi di gioco, dopo le prime ripetizioni probabilmente vostro figlio ripeterà il vostro schema e lo inserirà nel suo gioco (es. macchinine: si possono inserire gli incidenti, far la benzina, prendere i passeggeri, ecc.).
Portate il bambino al parco, asilo nido, spazio giochi… il bambino impara moltissimo anche dall’osservazione dei coetanei.
Segni/gesti:
Prima ancora di parlare il bambino indica gli oggetti che vuole ottenere o mostrare all’adulto (gesti deittici) , imita oggetti con le proprie mani (es. mimare il telefono) ed utilizza gesti referenziali (es. ciao, ciao)
Come potenziarlo? Nel gioco creare delle routines e utilizzare i segni (es. con ogni scatola che dovete aprire: fare TOC TOC bussando, e poi dire “apri”), se il bambino utilizza spontaneamente dei gesti, rinforzarlo e contemporaneamente dare l’etichetta lessicale del segno (es. se fa il segno di aprire, voi dite “apri”).
Gioco simbolico:
Il bambino inizia ad imitare nel gioco le azioni dei genitori e man mano le amplia e le modifica, dando libero sfogo alla sua fantasia.
Come potenziarlo?
Lasciare a disposizione del bambino bambole e bambolotti, cucina e cibo giocattolo, animali peluche con strumenti per prendersi cura di loro (es. gioco “I’m a vet”), giocando con lui e sostenendone il gioco simbolico.
In poche parole passate molto tempo con vostro figlio, giocando con lui e sostenendolo nelle nuove scoperte, e insieme a lui costruirete le basi per un solido sviluppo cognitivo-linguistico e per qualsiasi dubbio non esitate a contattarci:
Logopedista Alice Bellini, Master in Neuropsicologia dell’Età Evolutiva
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