IL GIOCO DEL PUZZLE E’ UNA FACCENDA SERIA
Anche nella cosiddetta era digitale i puzzle restano al vertice dei passatempo prediletti da adulti e bambini e noi del Centro La Trottola ne siamo ben felici poiché, secondo un recente studio, risolvere puzzle è una… faccenda seria.
Quante volte ci è capitato di osservare l’espressione assorta e il faccino ben concentrato dei nostri bambini intenti ad incasellare con cura una tessera dopo l’altra? E quante volte è capitato anche a noi di perderci in sudoku, cruciverba e rebus? Queste attività hanno in comune diverse cose: ad esempio, oltre a farci staccare la spina scacciando per qualche minuto pensieri nuvolosi e incombenze varie, regalano alla nostra mente uno stato di gratificazione che la rende subito più reattiva e flessibile.
Quando il gioco dei puzzle è una faccenda seria:
Durante le vacanze estive o di Natale, accanto ai compiti meramente esecutivi di potenziamento grafomotorio, sono solita assegnare delle attività collaterali solo apparentemente slegate, come ad esempio allenarsi a cancellare gli scarabocchi (tracciati con matite graffianti e via via sempre più morbide), impastare la pasta della pizza, creare biscotti stendendo a mano la pasta frolla e premendo le formine con la mano dominante, strappare la carta in modo preciso, realizzare origami, scrivere nella neve, ecc.
Tuttavia, oltre ai compiti, ci vogliono anche dei momenti di relax e di condivisione gioiosa in famiglia, che non sono meno importanti delle mansioni scolastiche. Tanto vale, allora, scegliere qualcosa che non disturbi la bella felicità del periodo di vacanza e che favorisca l’ascolto reciproco, invitando un po’ tutti a dimenticare in un cassetto telefonino, tablet e caricabatteria.
Completare un puzzle, a prescindere dal numero di pezzi e dalla complessità dell’immagine da riprodurre, è un’attività molto utile per stimolare la capacità attentiva, poiché dilata progressivamente i tempi di concentrazione, e per potenziare l’abilità di manipolare mentalmente le figure, requisito importantissimo tanto nelle materie scientifiche quanto nell’acquisizione della letto-scrittura.
Da un recente gruppo di studio, secondo alcuni ricercatori sembra che cimentarsi fin dall’infanzia con i puzzle favorisca l’emersione di importanti competenze cognitive, quali ad esempio la memoria visiva e di lavoro, la rotazione mentale di figure, il riconoscimento della figura rispetto allo sfondo.
Meglio giocare a puzzle seduti sul tappeto, annusando il profumo del cartone e toccando le singole tessere per stimolare anche l’olfatto e la memoria tattile, che giocare a puzzle su tablet… mi raccomando!
Se vuoi puoi inviarci le foto dei tuoi puzzle una volta ultimati: le pubblicheremo con piacere sulla nostra Pagina Fb come se fossero i coloratissimi quadri di una Galleria d’arte.
Buone vacanze e buon divertimento!
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