FUNZIONI ESECUTIVE: PERCHÉ SONO COSÌ IMPORTANTI
COSA SONO
Rebecca Branstetter definisce le funzioni esecutive come “I processi cognitivi necessari per pensare, gestire la propria vita, valutare e risolvere problemi e raggiungere obiettivi”. Sono il “capo del cervello”, un omino che governa tutti i processi che ci permetteranno di raggiungere un obiettivo fissato, come completare un compito o organizzare una festa con gli amici.
La regione del cervello associata alle funzioni esecutive è la corteccia prefrontale. Questa continua a svilupparsi fino ai primi anni dell’età adulta. Le funzioni esecutive sono tra le ultime a terminare la piena maturazione.
COME SI SVILUPPANO
Non esiste un’età precisa in cui un’abilità si può dire acquisita. L’età in cui i ragazzi saranno in grado di compiere un’attività in autonomia varierà. È utile in questo caso, fare un confronto (senza esagerare) tra le competenze acquisite da vostro figlio e i suoi coetanei.
Il bambino che mostra ritardi nelle funzioni esecutive presenta un livello di autonomia minore rispetto ai coetanei. Se i ritardi sono problematici, è opportuno richiedere una valutazione: molti, infatti, sono i disturbi che tra i sintomi presentano un ritardo nelle funzioni esecutive. Tra i disturbi più comuni, ricordiamo il disturbo da deficit di attenzione/iperattività ADHD e i disturbi specifici dell’apprendimento DSA.
FUNZIONI ESECUTIVE E COMPITI A CASA
Le funzioni esecutive favoriscono e sostengono l’apprendimento non solo a livello scolastico, ma in diverse aree della vita, attraverso il focus attentivo, la pianificazione e L’organizzazione delle attività.
Per capirne meglio l’importanza, analizziamo la definizione di compiti.
I compiti, secondo Keith e De Graff, sono “quell’insieme di attività assegnate dagli insegnanti che gli alunni sono chiamati ad eseguire al termine dell’attività scolastica”.
Dal punto di vista dell’insegnante, i compiti rappresentano un’occasione in cui viene sollecitata l’autonomia degli studenti, un’occasione per promuovere una tenuta attentiva, una competenza organizzativa e un’abilità nella pianificazione delle differenti attività, progressivamente maggiori. Ecco, che ritorna la definizione di funzione esecutiva. I compiti pomeridiani, pertanto, sono un vero e proprio banco di prova per lo sviluppo delle funzioni esecutive.
La realizzazione dei compiti a casa può rappresentare, per molte famiglie, un momento caotico, una vera e propria battaglia. Obiettivo di un genitore è quello di comprendere l’obiettivo formativo primario sotteso all’esecuzione di un determinato compito, in modo da iniziare a sviluppare una competenza educativa, che consenta di affrontare al meglio le difficoltà dei propri figli.
Un ritardo nelle funzioni esecutive, impedisce di affrontare in modo strategico i pomeriggi più impegnativi, durante i quali una cattiva organizzazione non permette di gestire al meglio ad esempio, più attività.
L’HOMEWORK TUTOR
Sostenere un bambino con queste difficoltà organizzative, diventa di primaria importanza; abbiamo già imparato a conoscere la figura dell’Homework tutor. Questo ruolo può essere ricoperto da un membro della famiglia, meglio ancora da un professionista qualificato, che ha come obiettivo primario quello di “supportare lo studente nello sviluppo delle proprie competenze esecutive, che farà qualcosa prima, durante e dopo la fase di svolgimento dei compiti, sia per aiutare gli studenti a gestire la situazione con successo, sia per aiutarli a interiorizzare un processo in modo che possano interiorizzare l’indiPendenza” ( Dawson e Guare).
- Offrire al ragazzo un’esperienza di “essere in grado di”.
- Incrementare i livelli di autostima, aiutando i ragazzi a riconoscere le loro abilità e ad individuare i loro limiti, riconoscendo i loro sforzi e la loro fatica anche quando i risultati non sono quelli che vorremmo e rinforzanzo positivamente i loro successi. Purtroppo, in presenza di insuccesso scolastico, questo verrà interpretato come prova della propria inadeguatezza e della propria incapacità, alimentando un circolo vizioso da cui è difficile uscirne.
- Favorire ed implementare l’autonomia nell’apprendimento attraverso la consapevolezza di sé e l’accettazione delle proprie caratteristiche.
- Insegnare ai ragazzi ad organizzare lo studio e il materiale scolastico, (preparazione in maniera attiva da parte dello studente di riassunti, mappe concettuali e schemi);
- Realizzazione di un planning di studio settimanale, inizialmente ad opera del tutor, per poi arrivare alla completa autonomia da parte dello studente.
- Migliorare le strategie di studio e la gestione delle situazioni di difficoltà, che i ragazzi possono sperimentare nell’organizzazione dei materiali e dei tempi di studio.
- Insegnare ai ragazzi ad utilizzare le tecnologie (tablet, pc, app quali cmap tools, photo math, …) in funzione dei diversi stili di apprendimento e delle capacità di ciascuno;
- Sperimentare l’utilizzo di diversi strumenti compensativi, per svolgere i compiti nella maniera più efficace, in linea con stile di apprendimento di ciascuno;
- Costruire una buona rete di collaborazione fra ragazzo, famiglia, scuola e/o specialisti.
COMPITI E VACANZE ESTIVE
I compiti delle vacanze sono i primi della classifica delle attività meno gradite e ritenute inutili da parte degli studenti.
L’inizio delle vacanze estive deve essere considerato al pari di un capodanno: si fa un bilancio dell’anno scolastico vecchio e si fanno i propositi per il nuovo. E’ opportuno coinvolgere direttamente il ragazzo, per farlo riflettere sulle difficoltà che ha avuto durante l’anno: solo attraverso la consapevolezza dei problemi è possibile il miglioramento.
Se vostro figlio si trova indietro in una certa area di competenze, potreste considerare di fargli fare un potenziamento specifico durante l’estate. In questo modo, avrà maggiori possibilità di restare al passo nel nuovo anno scolastico. E’ più facile impostare un lavoro specifico quando non c’è l’ansia del ritmo pressante di verifiche e interrogazioni.
Le vacanze possono permettere di recuperare il gap con il programma scolastico e ridurne lo scarto possibilmente al fotofinish, così come è possibile lavorare in maniera più mirata sulla difficoltà specifica.
Presso il Centro la Trottola, in via Enrico Fermi 10, a partire da giugno sarà attivo un servizio di potenziamento estivo.
Per maggiori informazioni contattare la dott.ssa Sabrina Conti – TUTOR DSA ADHD – centrolatrottola@gmail.com
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