Il Disturbo d’Ansia, in età evolutiva, è legato alla difficoltà di gestione dei processi di regolazione e controllo degli stati emotivi e quindi delle caratteristiche che differenziano l’ansia cosiddetta “normale” e l’ansia “patologica”.
Sintomi del disturbo
I sintomi dell’ansia possono manifestarsi sul piano fisico attraverso tachicardia, difficoltà di respirazione, perdita di coscienza, tensione muscolare, e sul piano cognitivo tramite pensieri catastrofici, irrealistici e disfunzionali al punto da impedire il normale svolgimento di vita quotidiano del bambino o adolescente e di chi gli sta accanto.
Dal punto di vista comportamentale è possibile che vengano assunti atteggiamenti di oppositività ed evitamento per le situazioni temute.
Le categorie diagnostiche basate sui più autorevoli sistemi di classificazione individuano tre categorie per i Disturbi d’Ansia:
Ansia da Separazione
La caratteristica principale di questo disturbo è l’ansia eccessiva manifestata dal bambino quando si deve separare da qualcuno della famiglia a cui è profondamente attaccato. Tale stato d’ansia deve essere inadeguato al livello di sviluppo del bambino e comparire per la prima volta nei primi sei anni di vita. Tendono ad esprimere paure irrealistiche e persistenti riguardo al verificarsi di eventi catastrofici che li possano separare per sempre dai genitori. Di solito, evitano accuratamente di rimanere soli anche per pochi minuti e può accadere che si rifiutino di andare a letto se non rimane con loro un genitore. Possono inoltre manifestare riluttanza ad andare a scuola e ad accusare sintomi fisici quali mal di testa, vomito, mal di stomaco, dolori addominali. Lontano da casa chiedono spesso di poter telefonare ai genitori e di essere riportati a casa.
Ansia Generalizzata
L’elemento essenziale di questa categoria diagnostica è la presenza di uno stato d’ansia eccessiva e di preoccupazione irrealistica. Tale stato ha carattere pervasivo e non è possibile collegarla a particolari stimoli ambientali. Spesso, in concomitanza, compaiono manifestazioni somatiche (dolori o malesseri di vario tipo) e un’esagerata attenzione verso alcune caratteristiche personali come il proprio comportamento o aspetto fisico. Possono manifestarsi preoccupazioni eccessive anche in riferimento ad eventi futuri quali una verifica scolastica o una visita medica.
Ansia Sociale
L’eccessiva timidezza nei confronti di situazioni e figure nuove e poco familiari, è la caratteristica principale di questo disturbo. Questa timidezza è così intensa da rendere impossibili i normali rapporti interpersonali. L’ansia sociale si manifesta nei rapporti interpersonali anche nei casi in cui ci sia un eccesso di timore legato al giudizio degli altri.
Fanno parte dei Disturbi d’Ansia Sociale il Mutismo Selettivo e le Balbuzie. Nel primo caso è presente difficoltà a parlare in situazioni nuove o con estranei, l’emozione predominante, in questo caso è la vergogna e il timore di essere giudicati negativamente.
Le Bulbuzie, invece, rientrano tipicamente nei Disturbi del Linguaggio e sono descritte come un’alterazione del ritmo dell’eloquio che interferisce con la comunicazione sociale e le prestazioni scolastiche e/o lavorative. L’insorgere del disturbo dopo i 5 anni, lo identifica come una balbuzie patologica e si manifesta per la prima volta in concomitanza con eventi specifici ad alta intensità emotiva (inizio della scuola, episodi familiari particolari, lutti, ecc.)
Spesso si associa a tic motori, contrazioni del viso, tremori e disturbi motori in genere (cinesie corporee, movimenti degli arti ecc.) Tali aspetti risultano fortemente correlati con vissuti emotivi negativi relativi a sé, in merito alla consapevolezza delle proprie difficoltà d’espressione e al senso di inadeguatezza che sperimenta.
Diagnosi e Terapia
L’individuazione e diagnosi di un Disturbo d’Ansia si avvale dell’ausilio di strumenti d’indagine e colloqui con i genitori e il bambino. Ultimata la raccolta dei dati e formulata la diagnosi, si procede con la definizione degli obiettivi e la pianificazione del trattamento.
Nei casi di Disturbi d’Ansia, il trattamento cognitivo-costruttivista mira ad aiutare il bambino a ricostruire le sequenze sintomatiche dell’evento ansioso, attraverso l’analisi di schemi cognitivi come l’A-B-C o la tecnica della “moviola”. Ciò permette al bambino di “vedere”, riconoscere, articolare e condividere la qualità vera della sua paura nella vividezza dell’esperienza immediata.
La terapia si avvale poi dell’utilizzo di tecniche come:
- desensibilizzazione sistematica;
- esposizione graduata;
- rilassamento muscolare progressivo e mindfulness;
- ristrutturazione dei pensieri disfunzionali;
- training assertivo;
- incremento dell’autostima e della resilienza.