Insegnanti efficaci

Corso di aggiornamento Professionale sulla relazione interpersonale e sulla comunicazione

Descrizione del corso

Il corso Insegnanti Efficaci è la versione italiana di Teacher Effectiveness Training. Assieme ai corsi paralleli per genitori e per giovani esso si basa sul modello formativo dell’ Effectiveness Training International. ideato da Thomas Gordon, allievo di Carl Rogers, e diffuso in tutto il mondo dai suoi numerosi collaboratori.

Il corso Insegnanti Efficaci si prefigge di sviluppare o migliorare la sensibilità e le competenze necessarie per affrontare con successo i complessi e molteplici aspetti della vita scolastica. Esso unisce la psicologia umanistica di Carl Rogers con la riflessione pedagogica, la ricerca metodologica e le tecniche didattiche più avanzate, nella definizione di un modello di aggiornamento professionale capace di massimizzare e ottimizzare la qualità dell’esperienza scolastica e il tempo di lavoro effettivamente utile e significativo, riducendo al minimo il malessere delle persone.

A tal fine il corso valorizza la sensibilità e la tendenza formativa presente nelle persone e facilita l’acquisizione delle competenze necessarie per risolvere i numerosi e complessi problemi di relazione e di comunicazione che insorgono quotidianamente nel contesto della scuola.

Tali abilità, una volta acquisite, facilitano realmente la soluzione dei problemi e progressivamente contribuiscono alla creazione di un clima di lavoro salutare, soddisfacente e produttivo per l’intera comunità scolastica. Un ulteriore vantaggio è nella possibilità di trasferire tali capacità relazionali in altri contesti come la famiglia, il lavoro, le amicizie.

Ciò che distingue questo corso da numerose altre proposte formative è il suo obiettivo di unire il pregio della sistematicità e compiutezza a quello della relativa brevità del tempo di aggiornamento, il tutto a costi facilmente accessibili.

Caratteristiche

E necessario innanzitutto precisare che quello che viene qui presentato, diversamente dalla utilizzazione parziale che ne è stata fatta finora in Italia, è il programma originale e completo così come è stato elaborato da Thomas Gordon e come viene attualmente diffuso e applicato in altre nazioni.
Il corso è tenuto esclusivamente da persone formate e autorizzate da Effectiveness Training Inc.. In Italia tali persone sono certificate dall’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona (IACP) che ha l’esclusiva del metodo.

Insegnanti Efficaci è un corso breve (durata minima di 24 ore) di aggiornamento organico e integrato, che ha per destinatari docenti, animatori e educatori, e chiunque debba esercitare nel suo ambito attività di insegnamento.

Questo corso è forse il programma di maggior successo che sia mai stato indirizzato agli insegnanti allo scopo di migliorare la conduzione della classe, il controllo della disciplina e la capacità di comunicazione interpersonale, di risolvere i conflitti e incrementare la consapevolezza nel campo dei valori e delle scelte.
Dal suo inizio ad oggi si sono formati in questo metodo oltre un milione di insegnanti e formatori di oltre trenta paesi del mondo.

Il Teacher Effectiveness Training, realizzato da Gordon nel 1966, si basa sul pensiero e sulla prassi educativa di Carl Rogers e integra l’approccio umanistico con tecniche didattiche avanzate. Esso è strutturato in modo da proporre contemporaneamente e in maniera integrata il livello della teoria e quello della esperienza ed ha pertanto una valenza cognitivo-esperienziale.

Esso deriva da numerose e qualificate esperienze di ricerca pedagogica, e si compone di una serie di metodi che i partecipanti possono apprendere e applicare nel loro lavoro come nella loro vita.

E’ opportuno sottolineare che, al di là dei metodi e delle tecniche, è di fondamentale importanza che i partecipanti comprendano e condividano i principi concettuali a cui essi si ispirano: una filosofia decisamente democratica, centrata sul rispetto delle persone, e basata sulla convinzione che in caso di conflitto non è giusto che a vincere sia solo una delle due parti in causa (ad esempio: l’adulto o l’adolescente). Una soluzione produttiva viene raggiunta solo quando entrambi si sentono vincenti perché hanno veramente collaborato nella comprensione del problema e nella ricerca delle soluzioni, un clima di autentica condivisione del potere e della responsabilità.

Obiettivi

Obiettivi generali

Lo scopo principale del corso Insegnanti Efficaci è quello di sviluppare e affinare la competenza relazionale degli insegnanti di ogni ordine e grado. Vuole formare “insegnanti efficaci” nella comunicazione educativa, intendendo per efficacia la capacità di esercitare una effettiva, concreta influenza sugli allievi senza far ricorso all’uso del potere.

Più in particolare lo scopo di questo corso è quello di incrementare la qualità e la quantità di tempo dedicato nella scuola al processo di insegnamento/apprendimento facendo risparmiare a insegnanti, allievi e responsabili della scuola tempo ed energie facilmente dispersi per far fronte ai problemi e ai conflitti presenti nelle classi e nella scuola.

insegnanti efficaci

Obiettivi specifici

Gli obiettivi del corso possono essere chiaramente compresi se si fa riferimento alle seguenti competenze relazionali che i partecipanti hanno l’opportunità di apprendere, e che costituiscono di fatto il contenuto del corso:

  1. Osservare e descrivere oggettivamente il comportamento, proprio e degli altri, evitando l’uso di etichette, valutazioni e giudizi personali fuorvianti.
  2. Identificare le aree problematiche ed apprendere ad attribuire correttamente, in situazioni conflittuali, la competenza dei problemi a noi o agli altri al fine di individuare una via di soluzione.
  3. Apprendere nuove e più efficaci modalità di ascolto e comprensione empatica al fine di avviare in modo utile una relazione di aiuto.
  4. Confrontarsi positivamente e produttivamente con gli altri, specialmente nelle situazioni in cui gli altri hanno comportamenti per noi “inaccettabili”, esprimendo in modo chiaro e congruente fatti, pensieri e sentimenti.
  5. Esprimere liberamente le proprie emozioni e le proprie opinioni senza ferire o ingannare l’
  6. Saper integrare le capacità di ascolto e di confronto precedentemente apprese.
  7. Apprendere come e quando impiegare metodi “democratici” nella risoluzione dei conflitti, al fine di individuare soluzioni comuni che rispondano ai bisogni di tutte le parti in causa.
  8. Offrire opzioni efficaci a risolvere le collisioni di valori.
  9. Struttura del corso

Il Corso è di­viso in otto moduli:

1° modulo

  • Presentazione del corso e degli obiettivi.
  • Analisi delle aspettative e dei bisogni dei partecipanti.
  • Definizione del comportamento. Comportamenti dell’
  • Come capire il comportamento delle persone.
  • Il rettangolo del comportamento.
  • Come riconoscere, affrontare e risolvere i problemi.
  • Di chi è il problema?

2° modulo

  • Come prestare ascolto e attenzione all’
  • Le barriere alla comunicazione.
  • La teoria della comunicazione.

3° modulo

  • Le caratteristiche di una relazione di aiuto.
  • L’ascolto passivo.
  • L’ascolto attivo.
  • L’

4° modulo

  • Come ottenere ascolto e attenzione dagli altri.
  • I messaggi in prima persona.
  • Il confronto e l’assertività.
  • Genuinità e empatia.

5° modulo

  • Come trattare la resistenza al cambiamento.
  • La teoria dell’iceberg: cosa c’è sotto l’ira?
  • La teoria dei bisogni di Maslow.
  • Il cambio di marcia.

6° modulo

  • Come risolvere gli inevitabili conflitti in modo che tutte le parti in causa si sentano rispettate.
  • Conflitti su bisogni concreti e collisioni di valori.
  • Stili di risoluzione dei conflitti.
  • Come lavorare efficacemente in team.

7° modulo

  • Uso del potere.
  • Metodi I e II: aspetti positivi e aspetti negativi.
  • Come rendere produttiva la conflittualità.
  • Il metodo III.

8° modulo

  • Come promuovere l’autocontrollo e l’
  • Come modificare l’ambiente scolastico.
  • Come trattare le collisioni di valori.
  • Le opzioni ad alto e a basso rischio per la relazione.

Metodologia

Il corso Insegnanti Efficaci si ispira ai modi di essere” e agli atteggiamenti facilitanti” di Carl Rogers e si presenta come un corso strutturato, con sequenze temporali precise e ricco di materiale didattico. Attua una forma di apprendimento attiva e impegna i partecipanti nella diretta esperienza dei concetti e delle abilità insegnate. Facilita la condivisione di esperienze e l’espressione di idee, dubbi e problemi.

Il processo di apprendimento si svolge lungo un cammino articolato in quattro momenti essenziali:

Strutturare le varie attività: si tratta di una breve presentazione dei contenuti e degli obiettivi di ogni modulo, con l’uso di sussidi audiovisivi.

Interessare i partecipanti con l’uso di role play, di ricordo guidato di importanti esperienze, di riflessioni scritte, di esercizi, di casi esemplari, di laboratori esperienziali effettuati in coppie, triadi, piccoli gruppi.

Discutere quanto appreso condividendo in piccoli e grandi gruppi le intuizioni e le nuove tecniche apprese.

Applicare quanto imparato e sperimentato nelle proprie attività personali e professionali, esercitandosi con il personale della propria scuola, in famiglia ecc. e cominciando a pianificare l’uso costante delle abilità apprese nel proprio lavoro.

Materiale didattico

I partecipanti utilizzeranno un quaderno di lavoro (workbook) appositamente predisposto. Alla fine del corso ogni partecipante riceverà un certificato di partecipazione.

Organizzazione

Il corso ha una durata di 24 ore suddivise in 8 incontri di 3 ore ciascuno oppure in 4 incontri di 6 ore ciascuno. Soluzioni differenti possono essere concordate.

Formatore

Il corso sarà tenuto dalla Dott.ssa Simona Volpi Psicologa – Psicoterapeuta individuale e di gruppo dell’Approccio Centrato sulla Persona – Formatrice Gordon.

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circolo della sicurezza

“Non è mai troppo tardi per apprendere nuovi modi di stare in relazione”

L’umano è un “essere relazionale”, fin dalla nascita il bambino si muove istintivamente verso la figura materna perché è in essa e nella relazione con questa, che sopravvive e sviluppa un senso del sé (Bowlby, 1988). 

Questa posizione, concettualizzata nella Teoria dell’attaccamento, sostiene quindi che il bambino possiede naturalmente “un’impalcatura biologica”, costituita da disposizioni innate a percepire e ad agire verso la figura d’attaccamento incaricata di garantire protezione e sopravvivenza.

Il fine della relazione con il genitore non è esclusivamente quello di garantire la sopravvivenza fisica, ma anche di favorire lo sviluppo di un senso del sé coeso e stabile nel tempo attraverso una tipologia di accudimento sensibile e responsiva dei bisogni emotivi. 

La Teoria dell’attaccamento come sostegno delle funzioni genitoriali

Gli studi sull’attaccamento hanno costituito una base teorica e sperimentale di grande importanza per gli attuali approcci allo studio e alla clinica delle funzioni genitoriali.

I lavori svolti fin ora hanno fornito informazioni consistenti sulla relazione tra modalità di accudimento, pattern di attaccamento e traiettorie evolutive, e ha permesso di individuare in questa dinamica l’origine dello sviluppo infantile normale o patologico. 

In particolare, è emerso che le capacità dei genitori di accudire esprimendo calore, sensibilità e un coinvolgimento attento, promuovono la strutturazione di un legame di attaccamento sicuro e influenzano positivamente lo sviluppo emotivo, cognitivo e sociale del bambino

Queste modalità di accudimento costituiscono, inoltre, fattori protettivi importanti in presenza di rischi biologici e ambientali. 

Le strategie comportamentali ed emozionali dei modelli d’attaccamento insicuro sono, viceversa, associate ad accudimento non ottimale e ad alterazioni dei processi di regolazione delle emozioni, di controllo comportamentale e di sviluppo socio-cognitivo che spesso portano a manifestazioni di disagio. 

La mente del genitore nelle fasi di accudimento del bambino

L’accudimento può essere definito come l’insieme dei comportamenti, delle emozioni e dei pensieri collegati all’attivazione della disposizione innata a prendersi cura di un conspecifico percepito in difficoltà e/o in pericolo, rispondendo ai segnali di stress e offrendo vicinanza e rassicurazione.

Nella relazione genitore-figlio, la funzione dell’accudimento è garantire sopravvivenza, benessere e uno sviluppo armonico che consenta all’individuo di portare avanti i propri compiti evolutivi e di adattarsi ai propri contesti di crescita.

L’accudimento, quindi, riguarda primariamente le dimensioni della cura e della protezione, ma attraverso queste, esercita la propria influenza su funzioni di regolazione emotiva, socializzazione, adattamento a regole educative e a ruoli relazionali, sviluppo dell’autonomia, aspirazioni al raggiungimento di obiettivi. 

Si ritiene che ogni genitore abbia una rappresentazione mentale del proprio ambiente sociale e del bambino, della propria capacità di accudire, dei modelli educativi più adeguati e delle strategie ritenute utili per garantire al bambino il raggiungimento di obiettivi evolutivi.

Il genitore, inoltre, elabora una teoria della propria storia relazionale basata su specifiche memorie procedurali e/o episodiche dell’accudimento ricevuto, che contribuiscono in modo significativo a costruire rappresentazioni e aspettative più o meno consapevoli di sé stesso nel ruolo genitoriale.

Questo sistema rappresentazionale gioca un ruolo centrale negli scambi interattivi, sostenendo le funzioni genitoriali o interferendo con la possibilità di “vedere” il bambino nella sua specificità e di rispondere in modo efficace ai suoi bisogni. 

Per un genitore, conoscere ciò che accade nella sua mente durante l’accudimento, può aiutarlo a identificare pensieri ed emozioni che possono interferire negativamente con le modalità di risposta ai bisogni del figlio.  

Un genitore può riconoscere i suoi errori e cambiare modalità di comunicazione con il figlio?

Sì, attraverso il circolo della sicurezza. 

I programmi di intervento per il sostegno delle funzioni genitoriali, che fanno riferimento alla teoria dell’attaccamento, hanno come focus clinico lo stato mentale del genitore.

In particolare, l’analisi accurata dei comportamenti, delle emozioni e dei sistemi rappresentativi del genitore mentre si presta ad accudire il figlio, permette di individuare alcuni elementi disfunzionali delle dinamiche comunicative e interattive e consente di lavorare per comprendere come modalità e qualità dell’accudimento, possano influenzare alcuni processi adattivi ed evolutivi del bambino. 

Operativamente si lavora con i genitori su alcuni aspetti: 

  • osservazione accurata del bambino e delle dinamiche interattive, 
  • differenziazione tra ciò che si osserva e le interpretazioni del genitore, 
  • riflessione sulle dimensioni psicologiche personali che influenzano il modo di porsi nei confronti del bambino, 
  • comportamenti di accudimento efficaci con particolare attenzione all’individuazione e alla soddisfazione dei bisogni emotivi del bambino,
  • attivazione di strategie riparative. 

Il Circle of Security Parenting, o Circolo della Sicurezza, è tra i programmi con maggior prova di efficacia. Può svolgersi in diversi modi: individualmente, in coppia o in piccolo gruppo; in studio o a domicilio.

Può avere finalità educative, preventive o terapeutiche, può costituire un intervento terapeutico a sé stante oppure essere inserito in un lavoro di terapia già avviato.

In ogni caso il programma si struttura in due momenti distinti: nella prima fase si lavora con diversi obiettivi tra cui l’analisi delle specifiche problematiche del bambino e della relazione, l’individuazione delle risorse personali e relazionali disponibili e la promozione delle conoscenze relative alla teoria dell’attaccamento e all’impatto che le dinamiche interattive genitori-figli hanno sui comportamenti problematici del bambino. 

La seconda parte del percorso, ossia l’intervento terapeutico vero e proprio, si focalizza sul fornire al genitore spunti di riflessione per comprendere i propri modi di interpretare i comportamenti e i bisogni dei figli. Una maggiore consapevolezza delle proprie modalità interattive permette al genitore di imparare a mettere in atto comportamenti più funzionali allo sviluppo di una relazione sicura. 

Perché tutti i genitori dovrebbero iscriversi al corso? 

Il Circle of Security Parenting (COS-P) è un programma utile sia per lavorare in un’ottica di prevenzione e promozione di una relazione sicura con i propri figli, sia in ottica terapeutica come nei casi di ADHD, Disturbo Oppositivo Provocatorio, Disturbo della condotta, Disturbo dell’Umore o Disturbo d’Ansia

Presso il Centro la Trottola, la dott.ssa Elisabetta Boschini, psicoterapeuta abilitata per la conduzione di corsi psicoeducativi sul Circolo della Sicurezza, organizza gruppi di lavoro per genitori che vogliono migliorare le loro capacità genitoriali e il rapporto con i propri figli. 

Per maggiori informazioni chiamaci al 3312212505 oppure iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato sui prossimi corsi in programma. 

momento dei compiti

Il momento dei compiti spesso diventa un momento di conflitto tra il ragazzo e il genitore. Partendo dal presupposto che ogni ragazzo è diverso, vorremmo oggi fornirvi delle strategie che potranno aiutarvi a gestire al meglio il momento dei compiti. 

Aiutami a stare attento 

Innanzitutto è importante creare un ambiente silenzioso e pulito da stimoli inutili: senza televisione accesa e telefoni vicini. Sulla scrivania dovrebbero esserci solo i quaderni della materia che sta studiando e il materiale indispensabile, così da ridurre al minimo le distrazioni. 

Sempre per lo stesso motivo un’ottima strategia è scegliere prima quando verranno fatte le pause e cosa si farà in esse, calcolando che non dovranno esser troppo lunghe. A volte anche alzarsi un attimo per bere un bicchiere d’acqua o mangiare un buon frutto, permette di “staccare la testa”!

Programmare e Pianificare

E’ bene decidere a quali compiti dare la priorità per fare una scaletta che aiuterà il bambino a pianificare lo studio. Bisogna cercare di renderli autonomi fin da piccoli, individuando le materie che possono affrontare da soli e quelle per le quali necessitano ancora di un rinforzo. 

Comprensione del brano 

Quando vostro figlio deve leggere un brano per comprenderlo non obbligatelo a leggerlo ad alta voce, molte volte infatti la lettura silente sostiene meglio la comprensione, poiché ci permette di non prestare attenzione agli aspetti “qualitativi” della lettura (es. prosodia, autocorrezioni, ecc.).

Nel caso in cui il ragazzo preferisce leggere ad alta voce, cercate di non correggerlo quando compie errori che non modificano il significato del brano poiché rischiereste solo di continuare a interromperlo, anche perché il più delle volte i ragazzi si correggono in autonomia in un secondo momento. 

Prima di iniziare a leggere il brano, insegnate al ragazzo a leggere il titolo e a guardare le immagini contenute nel testo, le quali ci permettono di anticipare gli argomenti principali del brano, sostenendone quindi la successiva comprensione.

Un altro trucchetto utile è quello di leggere prima le domande poste al termine del brano che sintetizzano gli aspetti principali del testo. 

Lo studio

Prima di iniziare a leggere il brano da studiare si consiglia di leggere solo le parole in grassetto, se presenti, e i titoletti dei vari paragrafi. 
In un secondo momento leggere un paragrafo per volta, sottolineandone gli aspetti più importanti e scrivendo o disegnando le parole chiave accanto al singolo paragrafo. 

Al termine della lettura del brano si passa alla creazione di una mappa che riassuma i punti cruciali del brano e, se necessari, dei disegni o schizzi esplicativi, che funzionino da “traccia” quando andremo a ripetere ad alta voce quanto studiato. Nel caso in cui il ragazzo non volesse ripetere a voi la lezione, potrà sempre registrarsi e riascoltarsi in autonomia. 

È inoltre utile, quando possibile, fornire altri spunti sull’argomento che dovranno studiare attraverso la visione di film, cartoni, documentari, video riassuntivi (su YouTube ne troverete meravigliosi della Treccani o della Rai per ragazzi) o esperienze. 

Ad esempio: il bambino che inizia a studiare alla scuola primaria i differenti animali, potrà apprezzare una visita al meraviglioso Museo delle Scienze naturali in centro Bergamo o, nel momento in cui affronterà gli Egizi, la visione del cartone “Giuseppe il re dei sogni”. 

Scrittura di un tema

Anche nella scrittura le difficoltà che possiamo incontrare son molteplici. 

Innanzitutto, prima di iniziare a scrivere un tema, potremmo fare un Brainstorming sugli aspetti da trattare, inserendoli poi in una scaletta che li raggruppi per argomento e li riordini per importanza.

Sempre per mantenere alta la motivazione sarebbe utile che il bambino abbia, fin da piccolo, un diario nel quale potrà scrivere le vostre giornate speciali, arricchendole con disegni o incollando foto/biglietti dei musei. 

Per quanto concerne invece l’aspetto ortografico è poco utile, se non addirittura dannoso, far riscrivere le parole che lui ha scritto erroneamente: inserite piuttosto dei punti alla fine della frase in base agli errori commessi, in modo tale che li possa individuare e correggerli in autonomia. 

Un altro trucchetto, per i ragazzi più grandi, potrebbe essere quello di rileggere il tema appena steso dalla fine, parola per parola: attraverso questa strategia infatti si individuano gli errori che in una lettura normale non avremmo identificato. 

Riassumendo: cercate sempre di non trasformare il momento dei compiti in un conflitto ma in un momento sereno per apprendere e consolidare quanto già appreso.

Osteopatia

Che cos’è l’OSTEOPATIA?
A chi può essere utile oggi?
Chi può andare dall’osteopata?
Sono tante le domande che si fanno in merito alla mia professione.
Oggi cercheremo di andare al cuore della questione e lo faremo interrogando lo stesso fondatore dell’Osteopatia.

Andrew Tailor Still

Nato negli Stati Uniti nel 1828, medico, fu sposato con Mary da cui ebbe due figli.

Attraverso la sofferenza della sua famiglia per il decesso dei figli, cominciò ad interrogarsi sulla malattia e sulla salute e sul perché con la medicina tradizionale non riuscisse a trovare risposte sensate alle sue domande

Da qui iniziò a studiare, ma presto si rese conto che senza la fede, a cui faceva molto affidamento, non avrebbe mai trovato la chiave per giungere alle giuste risposte.

Per Still la fede è stato un elemento cardine e lo è stato anche per l’origine della sua Osteopatia.

Still credeva in un Dio buono, Creatore:

“È stato quando mi fermai a guardare fisso tre componenti della mia famiglia morti della stessa malattia, meningite spinale, che mi feci la grave domanda: Nella malattia Dio ha lascito l’uomo in un mondo di congetture? “Indovina che cosa c’è che non va? Indovina che cosa gli devi dare e prova a immaginare il risultato? Quando è morto prova a indovinare dove va?”

Mi convinsi allora che Dio non gioca agli indovinelli, ma è il Dio della verità. Tutte le sue opere, spirituali e materiali, sono armoniose. La legge della vita animale è assoluta. Un Dio così saggio aveva sicuramente messo il rimedio all’internodella casa materiale nella quale abita lo spirito della vita”.

Da qui Still iniziò a curare i suoi pazienti in modo diverso, perché aveva compreso che le sue cure non curavano realmente i suoi pazienti.

L’intento del medico dovrebbe essere quello di trovare la salute; chiunque è capace di trovare la malattia”.

Iniziò a interrogarsi sul perché un uomo potesse ammalarsi, sui meccanismi che sottostavano alla malattia, sul motivo per cui si manifestavano dei dolori ad una persona e invece erano assenti ad un’altra a pari condizioni ambientali esterne.

Da grande amante della natura, assetato di verità, era convinto che ci fosse un motivo, un PERCHÉ, una causa sottostante la malattia.

Invenzione o perfezionamento?

Still non smise mai di sottolineare che non inventò nulla, ma piuttosto considerava l’osteopatia come un perfezionamento, un avvicinarsi alle leggi immutabili della natura.

Come la forza di gravità, l’osteopatia era sempre stata davanti agli occhi di tutti, in attesa che una mente percettiva ne svelasse i segreti.

“Milioni di persone prima di Galileo e di Newton avevano visto mele cadere e pendoli oscillare, ma in pratica nessuno aveva spiegato al mondo il significato di questi fenomeni semplici e familiari”.

Lo stesso avvenne per il dottor Still. Milioni di persone avevano visto le stesse cose e qualcuno aveva persino annunciato che “la Natura guarisce”, però praticamente nessuno prima del dottor Still aveva imparato a lavorare con la Natura e non contro di essa nell’arte della guarigione.

Principi osteopatici

Dopo anni di studio e sperimentazioni Still elaborò una nuovo metodo di cura basato su una concezione innovativa dell’uomo, fondato su questi principi cardine:

  • Il corpo possiede i meccanismi di autoregolazione e autoguarigione.
  • L’essere umano è un’unità dinamica di funzioni, il cui stato di salute è determinato da corpomente, e spirito.
  • La struttura e la funzione sono reciprocamente inter-correlate.
  • La terapia razionale si fonda sull’applicazione di tutti e tre i principi.

L’osteopatia si occupa di sostenere la SALUTE della persona nella sua interezza. L’operatore si interroga nella ricerca della CAUSA della disfunzione e/o malattia che porta la persona ad avere sintomi dolorosi, con l’obiettivo di ridare il giusto equilibrio alla stessa (intesa come corpo, mente e spirito).

Il trattamento osteopatico si avvale di numerosi approcci; è compito dell’operatore scegliere l’approccio adatto al paziente che ha davanti.

Per questo motivo è indicata a tutti: persone sane che cercano di migliorare il loro benessere quotidiano e persone che invece lamentano un dolore:

  • Adulti: cefalee, rigidità, reflussi…
  • Donne gravide: cattivo ritorno venoso, lombalgia, difficoltà digestive…
  • Bambini: scoliosi, problemi di masticazione, dolori rachidei…
  • Neonati: plagiocefalie, coliche, disturbi del sonno, riflusso…
  • Sportivi: distorsioni, rigidità, dolori per fratture pregresse…
  • Anziani: ridotta funzionalità muscolo-scheletrica, dolori per artrosi…

Vi aspetto!  Contattaci per fissare un primo appuntamento senza impegno scrivendo a centrolatrottola@gmail.com.