Insegnanti efficaci

Corso di aggiornamento Professionale sulla relazione interpersonale e sulla comunicazione

Descrizione del corso

Il corso Insegnanti Efficaci è la versione italiana di Teacher Effectiveness Training. Assieme ai corsi paralleli per genitori e per giovani esso si basa sul modello formativo dell’ Effectiveness Training International. ideato da Thomas Gordon, allievo di Carl Rogers, e diffuso in tutto il mondo dai suoi numerosi collaboratori.

Il corso Insegnanti Efficaci si prefigge di sviluppare o migliorare la sensibilità e le competenze necessarie per affrontare con successo i complessi e molteplici aspetti della vita scolastica. Esso unisce la psicologia umanistica di Carl Rogers con la riflessione pedagogica, la ricerca metodologica e le tecniche didattiche più avanzate, nella definizione di un modello di aggiornamento professionale capace di massimizzare e ottimizzare la qualità dell’esperienza scolastica e il tempo di lavoro effettivamente utile e significativo, riducendo al minimo il malessere delle persone.

A tal fine il corso valorizza la sensibilità e la tendenza formativa presente nelle persone e facilita l’acquisizione delle competenze necessarie per risolvere i numerosi e complessi problemi di relazione e di comunicazione che insorgono quotidianamente nel contesto della scuola.

Tali abilità, una volta acquisite, facilitano realmente la soluzione dei problemi e progressivamente contribuiscono alla creazione di un clima di lavoro salutare, soddisfacente e produttivo per l’intera comunità scolastica. Un ulteriore vantaggio è nella possibilità di trasferire tali capacità relazionali in altri contesti come la famiglia, il lavoro, le amicizie.

Ciò che distingue questo corso da numerose altre proposte formative è il suo obiettivo di unire il pregio della sistematicità e compiutezza a quello della relativa brevità del tempo di aggiornamento, il tutto a costi facilmente accessibili.

Caratteristiche

E necessario innanzitutto precisare che quello che viene qui presentato, diversamente dalla utilizzazione parziale che ne è stata fatta finora in Italia, è il programma originale e completo così come è stato elaborato da Thomas Gordon e come viene attualmente diffuso e applicato in altre nazioni.
Il corso è tenuto esclusivamente da persone formate e autorizzate da Effectiveness Training Inc.. In Italia tali persone sono certificate dall’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona (IACP) che ha l’esclusiva del metodo.

Insegnanti Efficaci è un corso breve (durata minima di 24 ore) di aggiornamento organico e integrato, che ha per destinatari docenti, animatori e educatori, e chiunque debba esercitare nel suo ambito attività di insegnamento.

Questo corso è forse il programma di maggior successo che sia mai stato indirizzato agli insegnanti allo scopo di migliorare la conduzione della classe, il controllo della disciplina e la capacità di comunicazione interpersonale, di risolvere i conflitti e incrementare la consapevolezza nel campo dei valori e delle scelte.
Dal suo inizio ad oggi si sono formati in questo metodo oltre un milione di insegnanti e formatori di oltre trenta paesi del mondo.

Il Teacher Effectiveness Training, realizzato da Gordon nel 1966, si basa sul pensiero e sulla prassi educativa di Carl Rogers e integra l’approccio umanistico con tecniche didattiche avanzate. Esso è strutturato in modo da proporre contemporaneamente e in maniera integrata il livello della teoria e quello della esperienza ed ha pertanto una valenza cognitivo-esperienziale.

Esso deriva da numerose e qualificate esperienze di ricerca pedagogica, e si compone di una serie di metodi che i partecipanti possono apprendere e applicare nel loro lavoro come nella loro vita.

E’ opportuno sottolineare che, al di là dei metodi e delle tecniche, è di fondamentale importanza che i partecipanti comprendano e condividano i principi concettuali a cui essi si ispirano: una filosofia decisamente democratica, centrata sul rispetto delle persone, e basata sulla convinzione che in caso di conflitto non è giusto che a vincere sia solo una delle due parti in causa (ad esempio: l’adulto o l’adolescente). Una soluzione produttiva viene raggiunta solo quando entrambi si sentono vincenti perché hanno veramente collaborato nella comprensione del problema e nella ricerca delle soluzioni, un clima di autentica condivisione del potere e della responsabilità.

Obiettivi

Obiettivi generali

Lo scopo principale del corso Insegnanti Efficaci è quello di sviluppare e affinare la competenza relazionale degli insegnanti di ogni ordine e grado. Vuole formare “insegnanti efficaci” nella comunicazione educativa, intendendo per efficacia la capacità di esercitare una effettiva, concreta influenza sugli allievi senza far ricorso all’uso del potere.

Più in particolare lo scopo di questo corso è quello di incrementare la qualità e la quantità di tempo dedicato nella scuola al processo di insegnamento/apprendimento facendo risparmiare a insegnanti, allievi e responsabili della scuola tempo ed energie facilmente dispersi per far fronte ai problemi e ai conflitti presenti nelle classi e nella scuola.

insegnanti efficaci

Obiettivi specifici

Gli obiettivi del corso possono essere chiaramente compresi se si fa riferimento alle seguenti competenze relazionali che i partecipanti hanno l’opportunità di apprendere, e che costituiscono di fatto il contenuto del corso:

  1. Osservare e descrivere oggettivamente il comportamento, proprio e degli altri, evitando l’uso di etichette, valutazioni e giudizi personali fuorvianti.
  2. Identificare le aree problematiche ed apprendere ad attribuire correttamente, in situazioni conflittuali, la competenza dei problemi a noi o agli altri al fine di individuare una via di soluzione.
  3. Apprendere nuove e più efficaci modalità di ascolto e comprensione empatica al fine di avviare in modo utile una relazione di aiuto.
  4. Confrontarsi positivamente e produttivamente con gli altri, specialmente nelle situazioni in cui gli altri hanno comportamenti per noi “inaccettabili”, esprimendo in modo chiaro e congruente fatti, pensieri e sentimenti.
  5. Esprimere liberamente le proprie emozioni e le proprie opinioni senza ferire o ingannare l’
  6. Saper integrare le capacità di ascolto e di confronto precedentemente apprese.
  7. Apprendere come e quando impiegare metodi “democratici” nella risoluzione dei conflitti, al fine di individuare soluzioni comuni che rispondano ai bisogni di tutte le parti in causa.
  8. Offrire opzioni efficaci a risolvere le collisioni di valori.
  9. Struttura del corso

Il Corso è di­viso in otto moduli:

1° modulo

  • Presentazione del corso e degli obiettivi.
  • Analisi delle aspettative e dei bisogni dei partecipanti.
  • Definizione del comportamento. Comportamenti dell’
  • Come capire il comportamento delle persone.
  • Il rettangolo del comportamento.
  • Come riconoscere, affrontare e risolvere i problemi.
  • Di chi è il problema?

2° modulo

  • Come prestare ascolto e attenzione all’
  • Le barriere alla comunicazione.
  • La teoria della comunicazione.

3° modulo

  • Le caratteristiche di una relazione di aiuto.
  • L’ascolto passivo.
  • L’ascolto attivo.
  • L’

4° modulo

  • Come ottenere ascolto e attenzione dagli altri.
  • I messaggi in prima persona.
  • Il confronto e l’assertività.
  • Genuinità e empatia.

5° modulo

  • Come trattare la resistenza al cambiamento.
  • La teoria dell’iceberg: cosa c’è sotto l’ira?
  • La teoria dei bisogni di Maslow.
  • Il cambio di marcia.

6° modulo

  • Come risolvere gli inevitabili conflitti in modo che tutte le parti in causa si sentano rispettate.
  • Conflitti su bisogni concreti e collisioni di valori.
  • Stili di risoluzione dei conflitti.
  • Come lavorare efficacemente in team.

7° modulo

  • Uso del potere.
  • Metodi I e II: aspetti positivi e aspetti negativi.
  • Come rendere produttiva la conflittualità.
  • Il metodo III.

8° modulo

  • Come promuovere l’autocontrollo e l’
  • Come modificare l’ambiente scolastico.
  • Come trattare le collisioni di valori.
  • Le opzioni ad alto e a basso rischio per la relazione.

Metodologia

Il corso Insegnanti Efficaci si ispira ai modi di essere” e agli atteggiamenti facilitanti” di Carl Rogers e si presenta come un corso strutturato, con sequenze temporali precise e ricco di materiale didattico. Attua una forma di apprendimento attiva e impegna i partecipanti nella diretta esperienza dei concetti e delle abilità insegnate. Facilita la condivisione di esperienze e l’espressione di idee, dubbi e problemi.

Il processo di apprendimento si svolge lungo un cammino articolato in quattro momenti essenziali:

Strutturare le varie attività: si tratta di una breve presentazione dei contenuti e degli obiettivi di ogni modulo, con l’uso di sussidi audiovisivi.

Interessare i partecipanti con l’uso di role play, di ricordo guidato di importanti esperienze, di riflessioni scritte, di esercizi, di casi esemplari, di laboratori esperienziali effettuati in coppie, triadi, piccoli gruppi.

Discutere quanto appreso condividendo in piccoli e grandi gruppi le intuizioni e le nuove tecniche apprese.

Applicare quanto imparato e sperimentato nelle proprie attività personali e professionali, esercitandosi con il personale della propria scuola, in famiglia ecc. e cominciando a pianificare l’uso costante delle abilità apprese nel proprio lavoro.

Materiale didattico

I partecipanti utilizzeranno un quaderno di lavoro (workbook) appositamente predisposto. Alla fine del corso ogni partecipante riceverà un certificato di partecipazione.

Organizzazione

Il corso ha una durata di 24 ore suddivise in 8 incontri di 3 ore ciascuno oppure in 4 incontri di 6 ore ciascuno. Soluzioni differenti possono essere concordate.

Formatore

Il corso sarà tenuto dalla Dott.ssa Simona Volpi Psicologa – Psicoterapeuta individuale e di gruppo dell’Approccio Centrato sulla Persona – Formatrice Gordon.

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comunicazione efficace

“L’accettazione è come il terreno fertile che permette a un seme minuscolo di trasformarsi nel bel fiore che può diventare”
Thomas Gordon

L’accettazione da parte dei genitori ha influenza notevole e significativa sui figli. Essa promuove e facilita la libera e autentica espressione di sé. Al contrario, la non accettazione spesso innesca paura di parlare, inibizione, diffidenza, disagio e scarsa o nulla condivisione di aspetti di sé.

I genitori che imparano a esprimersi con un linguaggio di accettazione verso i figli si avvalgono di uno strumento importante per coltivare una buona relazione con loro. Tale strumento diventa poi per i figli stessi un bagaglio utile che promuove la crescita, l’autostima e lo sviluppo dell’autonomia.

L’accettazione deve essere dimostrata attivamente e comunicata. Come?

Comunicare accettazione in modo non verbale

I genitori possono dimostrare di accettare il figlio semplicemente non interrompendolo, non intervenendo, non controllandolo nelle sue attività, consentendogli di svolgerle a suo modo.

Spesso quando i bambini giocano i genitori si preoccupano di “insegnare” o di “imporre” dei criteri propri, ad esempio rivolgendosi al bambino che sta giocando con la sabbia in questi termini: “prendi la paletta, non usare il secchiello così, per fare la formina devi bagnare la sabbia”… I genitori faticano a non intervenire, a non insegnare, hanno il bisogno di sentirsi necessari.

Se il genitore non interviene offre al bambino la possibilità di percepire che ciò che sta facendo va bene, che se la mamma o il papà lo guardano sorridendo, è perché apprezzano quello che sta facendo.

Comunicare accettazione verbalmente

È chiaro che nell’interazione non basta il silenzio partecipe e accettante. Parlare è essenziale, ma è ancora più importante come parlare, soprattutto se i figli ci dicono di avere sentimenti e problemi o se noi cogliamo indizi che lo segnalano.

In questo caso è possibile esprimere inizialmente segnali di “via libera” che dimostrano la disponibilità all’ascolto, ma non esortano e non obbligano a parlare:

  • ti va di raccontarmi?;
  • mi pare che tu voglia dirmi qualcosa;
  • mi sembra molto importante per te…

Per poi facilitare la comunicazione con frasi-invito che incoraggiano ad aprirsi e comunicano accettazione e rispetto:

  • mi farebbe piacere ascoltare quello che pensi;
  • hai il diritto di esprimere quello che senti;
  • vorrei conoscere il tuo punto di vista.

E poi c’è un modo di rispondere ai messaggi infinitamente efficace che è l’Ascolto Attivo, che non è una semplice tecnica, ma rappresenta atteggiamenti e capacità relazionali fondamentali quali: accettazione, non giudizio e empatia. Esso consiste nell’ascoltare fatti e emozioni e rinviare/rispecchiare all’altro ciò che avete compreso, dando così un feedback ed esprimendo empatia.

  • mi sembri triste…;
  • mi stai dicendo di aver litigato con la tua amica. Ti sento molto dispiaciuto…;
  • mi pare che tuo tono di voce sia irritato mentre mi racconti che il tuo compagno di banco ti ha nascosto la penna.

L’Ascolto Attivo non è solo uno strumento importante nel linguaggio dell’accettazione, ma è anche un utile bagaglio per i figli per prendere coscienza dei propri sentimenti, facilitare il processo di autonomia nella soluzione dei propri problemi, aumentare la fiducia in se stessi e l’espressione delle proprie idee ed opinioni.

Se desiderate comunicare con efficacia con i vostri figli, è necessario sviluppare un atteggiamento accettante, senza aver paura di fallire. E’ necessario essere pazienti, esercitarsi con l’Ascolto Attivo e altri strumenti e concentrarsi per essere più efficaci nelle relazioni a cui teniamo e migliorarle. Credo fortemente che questo sia possibile.

Dott.ssa Simona Volpi

Psicologa-Psicoterapeuta e Formatrice Metodo Gordon Ambito Adulti

yoga mamma e bambino

 RAFFORZARE LA RELAZIONE GENITORE-FIGLIO E RICONNETTERSI CON IL BAMBINO INTERIORE  ATTRAVERSO LA PRATICA

Cos’è l’Hatha Yoga

Il termine yoga proviene dalla parola “yuj”, che in lingua sanscrita significa “unione”, “legare insieme”.

Lo yoga è quindi uno strumento efficace per creare una connessione tra corpo, mente ed emozioni.

Lo Hatha yoga è il tipo di yoga più praticato in occidente. Hatha significa letteralmente “sforzo”, e si riferisce allo sforzo mentale e fisico necessari per praticare yoga.
Ma non è l’unica interpretazione, la parola Hatha, infatti, ha anche un altro significato. Ha significa “sole”, ed è riferito all’energia maschile, che sfocia nel canale energetico destro del nostro corpo. Mentre Tha significa “luna”, ed è riferito all’energia femminile, all’energia che sfocia nel canale energetico sinistro del corpo. Nella pratica, le energie opposte vengono riunite per funzionare in armonia.

Hatha Yoga, quindi assume un significato più profondo ed elevato. Possiamo tradurlo nello Yoga delle posture (âsana) collegate al respiro (prânâyâma). Imparare a respirare correttamente significa saper gestire il respiro per favorire il benessere mentale.

Le posizioni nello Hatha Yoga sono mantenute piuttosto a lungo, quindi richiedono un certo sforzo fisico, in questo modo, maggiore sarà il tempo dedicato alle asana, maggiore sarà la concentrazione mantenuta sul proprio respiro. Nel caso dei bambini, la posizione non sarà mantenuta più a lungo di 10 secondi. Si cerca di dare libero sfogo alla fantasia del bambino tra una postutra e l’altra, chiedendo al bambino di interpretarla ciascuno a modo proprio.

Hatha yoga per i bambini: quali sono i benefici?

A partire dai 6 anni, nel bambino si comincia a delineare l’auto-consapevolezza, in merito al proprio corpo, alle abilità e all’intelligenza. Attraverso di essa si intensifica la connessione con il mondo esterno e con l’altro diverso da sé.

Attraverso lo yoga, si ottiene non solo una maggiore flessibilità nel corpo, ma anche una muscolatura più strutturata, più equilibrio e stabilità. In questo modo si intensificano l’agilità, la padronanza dei movimenti e soprattutto, la perseveranza nel perseguire un obiettivo. Migliorano la concentrazione e la memoria, mentre l’ansia si riduce in modo significativo.

Ciò comporta una percezione più equilibrata della propria individualità, lo sviluppo di una sana autostima e di un maggior senso di  auto-efficacia. Sperimentando il sé in modo positivo, si genera quel senso di interconessione, che è alla base della comprensione e del rapporto con gli altri e con l’ambiente che ci circonda. La qualità delle relazioni interpersonali sarà migliore,  il bambino è in grado di rispettare le idee altrui, esporre le proprie senza il timore di essere giudicato, attendere il proprio turno per intervenire nella comunicazione.

Lo yoga, non essendo sostenuto da alcuna forma di agonismo, che seppur necessaria in taluni contesti, permette una maggiore flessibilità in termini di raggiungimento di un obiettivo. Ciò che conta è la conoscienza profonda del sé e delle emozioni percepitenel qui ed ora. Un bambino non ha difficoltà a identificarsi spontaneamente con il suo vissuto interiore, e più questo sarà conosciuto, maggiore sarà l’equilibrio globale.

Ricapitolando, i benefici fisici psico-fisici dello yoga  possono essere riassunti nei seguenti punti:

  • Potenziamento della muscolatura.
  • Sviluppo corretto della colonna vertebrale.
  • Flessibilità.
  • Maggior equilibrio e coordinazione.
  • Perseveranza.
  • Attenzione.
  • Auto-regolazione emotiva.
  • Conoscenza profonda del sé, attraverso il respiro.
  • Problem solving, come conoscenza e superamento dei propri limiti.
  • Riduzione di stress, ansia e ggressività.
  • Miglior rapporto tra sé e gli altri.

Sapevi che puoi praticare yoga insieme al tuo bambino?

Nel mondo moderno, impariamo a prenderci cura dei bambini quando diventiamo genitori. Al tempo stesso le neomamme affrontano repentini cambiamenti nel corpo e nella vita. Inoltre i bambini sono sempre separati dai corpi dei loro genitori, pensiamo alle culle, ai seggiolini, all’inizio della scuola. Praticare yoga insieme al bambino aiuta le mamme e i bambini a trovare un modo per essere attivi già dalla nascita. La pratica aggiunge tranquillità, benessere, creatività e divertimento alle interazioni quotidiane tra genitore e bambino.

Fin dalla nascita, il bambino impara guardando o copiando la mamma, la pratica, per quanto elementare, per lui è una fonte di divertimento e di ispirazione, ed è anche un modo di stabilire un sano equilibrio tra le attività della mamma e i bisogni del bambino. I bambini arrivano ad accettare, capire e rispettare gli esercizi della mamma come un momento speciale anche per loro.

Quando dormono o quando strillano, i bambini sono i nostri migliori insegnanti di yoga. Ci insegnano ad essere equilibrati e concentrati. Hai notato  che quando ti senti calma, anche il tuo bambino si sente calmo? Crescendo i bambini sono sempre più sensibili al suono della voce della mamma, al  tipo di respirazione e ai ritmi.

Lo yoga serve a sviluppare l’auto-consapevolezza, fondamentale per lo sviluppo equilibrato del bambino. Lo stress ci influenza negativamente e può essere trasmesso involontariamente ai bambini. Sviluppare metodi di relazione tranquilli aiuterà a creare routine di relax.  Rilassarsi insieme è una parte essenziale del rapporto genitore figlio, anche i bambini più instancabili apprezzano momenti di riposo in cui stare fermi e fare il punto della situazione. L’immobilità favorisce lo sviluppo dell’auto-controllo e dell’auto-regolazione emotiva.

Diventando più sicuri nella pratica, il genitore sarà maggiormente in grado di rassicurare e calmare il proprio bambino nei momenti di difficoltà. La pratica regolare infatti riduce le tensioni muscolari ed emotive.

Restare ad osservare

Per parafrasare Hillmann, ciascun bambino continene in sé l’adulto che sarà. ma spesso l’intervento dell’adulto nelle varie attività, ne modificano i tratti, creando un distacco dalla sua vera natura e portandolo ad essere ciò che non è.

Un tappetino offre uno spazio vuoto dove i piccoli ci possono mostrare come crescono e imparano, e anche guidarci per aiutarli al meglio. Celebrare la differenza, accettare i bisogni e i ritmi individuali del nostro bambino, sono principi fondamentali della pratica.

I bambini hanno bisogno di un’interazione di qualità con gli adulti a loro più vicini, per sentirsi sicuri e liberi di essere sé stessi e di esplorare il mondo che li circoda. Lo yoga sarà un gioco divertente per i bambini e un momento di crescita per la mamma. I bambini sono ottimi insegnanti, a patto di lasciarli esprime e saper osservare. La pratica condivisa favorisce la conoscenza profonda del genitore da parte del bambino, anche attraverso il respiro.L’adulto accompagna il bambino nel superamento delle sue fatiche e viceversa. Imparare a conoscere i limiti dei propri genitori, sapere che non sono perfetti, porterà un nuovo equilibrio nella coppia genitore-bambino. 

Osservare il bambino mentre gli è permesso di essere ciò che realmente è, senza  intervenire. Potrebbe essere utile modulare, ma per poterlo fare è necessario accogliere. Un genitore deve indicare la via e poi camminare accanto, silenziosamente. Lo yoga è una scienza maieutica, in cui si mette consapevolmente in atto un processo che è insieme creativo, cognitivo ed emotivo. Significa far emergere, in altri termini significa educare.

Il ruolo del gioco nella pratica yogica

Lo yoga ai bambini non può, anzi non deve, essere presentato nello stesso modo in cui avviene per gli adulti. Nell’infanzia il gioco riveste un ruolo essenziale per lo sviluppo, per cui l’attività ludica è un ingrediente essenziale anche nella pratica yogica.

Il gioco è uno spazio dedicato alle risate e al divertimento.e anche nello Yoga non manca il tempo per ridere e scherzare. Molte delle asana sono ispirate al mondo animale, basti pensare alla posizione del cane a testa in giù (Adho Mucka Svanasana), del coccodrillo (Makarasana), o del cobra (Bhujangasana); assumere queste posizioni e chiedere al bambino di imitarne il verso suscitano momenti di ilarità spontanea.

Oltre alla asana, attraverso specifici giochi di relazione preparati ad hoc, si realizza che anche l’altro ha le sue battaglie interiori e ciò promuove lo sviluppo di comporatemnti pro-sociali, come la compassione e l’empatia. I bambini cominciano a sperimentare la conoscenza e la comprensione delle emozioni dell’altro.

I giochi sono utili per aumentare il senso di comunità e auto-realizazzione, promuovendo lo sviluppo di relazioni più strette e significative.

Anche per l’adulto il gioco è importante. L’adulto, crescendo perde l’immaginazione e la capacità di meravigliarsi. Fare yoga con il proprio bambino, in una maniera ludica, permette al genitore di riconnettersi con il proprio bambino interiore, di riappropriarsi del bambino che è stato. In questo modo, l’adulto può azzerare il peso delle fatiche che comporta l’essere genitori, e riacquisire quel senso di leggerezza e di trasparenza, che è intrinseco nel rapporto genitore-bambino.

Dove praticare yoga mamma-bambino

Il Centro la Trottola offre la possibilità di poter seguire un corso di yoga mamma-bambino, comodamente da casa, grazie a lezioni on-line.

Il corso è pensato per i bambini dai 6 ai 10 anni, non si esclude la possibilità di  corsi anche per i bambini di età inferiore.

Insieme alla dott.ssa Elisabetta Boschini – Psicoterapeuta, condurrò la lezione e vi porterò all’interno di un mondo magico in cui concentrarsi nel qui ed ora.

Per maggiori informazioni scrivete una email a centrolatrottola@gmail.com o visitate la nostra pagina Facebook “La Trottola – Centro per l’Età Evolutiva”.

Dott.ssa Sabrina Conti, Educatore psico-pedagogico e Insegnante Certificato Hatha Yoga per bambini.

Riferimenti bibliografici

Freedman B. F., Yoga per la mamma e il bambino. Posizioni interattive per coi e il vostro bambino 0-3 anni, Il Castello, 2012.

Morello L., Lo yoga spiegato ai bambini. Appunti per adulti volenterosi, Nulab, 2018.

 

otiti

Durante i primi 3 anni di vita circa l’ 80% dei bambini presenta almeno un episodio di otite media acuta ed alcuni sono soggetti a ricadute, soprattutto durante i mesi invernali.

Importante ricordare le cause che predispongono ad un otite media:

Raffreddori sinusiti e faringiti ipertrofia delle adenoidi il processo infiammatorio causa difficoltà nel drenaggio ed il muco inizia a premere sulla membrana timpanica, provocando dolore.

In alcuni casi vi può essere una sovra infezione batterica che può portare anche alla lesione della membrana timpanica.

E’ importante ricordare che nei primi anni di vita l’anatomia della tuba di eustachio di un bambino è 10 mm rispetto ai 18 mm di un adulto e l’angolo di inclinazione è di 10 gradi rispetto ai 45 gradi.

Questa differenza anatomica favorisce un minor drenaggio della tuba nel bambino proprio per una questione di pendenza.
In alcuni casi, oltre al dolore, vi è una diminuzione dell’udito (ipoacusia) questo perché vi è un’alterazione di pressione e la mt. non riesce a svolgere bene il suo lavoro.

Vi sono anche condizioni in cui dei nervi quali il trigemino (5 n.c.) e il n.piccolo e grande auricolare possono causare dolore al padiglione auricolare.
Il trattamento farmacologico indicato dal pediatra consiste nel somministrare analgesici/antiinfiammatori ed in alcuni casi antibiotici. Sono utili anche i lavaggi nasali che possono fare i genitori a casa.

Meglio evitare anche l’uso del ciuccio in quanto aumenta la pressione all’interno della tuba.

Otiti: quali condizioni possono generarle?

Dal punto di vista osteopatico vi possono essere delle condizioni che favoriscono queste condizioni infiammatorie dell’ orecchio del bambino.

Una fra queste è la disfunzione delle ossa temporali che devono potersi muovere in rotazione esterna ed in rotazione interna.

Una disfunzione in rotazione interna che è la condizione più frequente può diminuire la capacità di compensazione di drenaggio della tuba di eustachio e quindi mantenere l’infiammazione.

Associata a questa situazione vi può essere anche rigidità/contrattura del muscolo s.c.o.m che s’inserisce proprio sul processo mastoideo dell’ osso temporale e sull’osso occipitale.

Importante valutare e liberare il tratto cervicale e dorsale alto proprio per favorire un drenaggio linfatico e venoso della testa e del collo in modo da ridurre il processo infiammatorio.

L’osteopata con delle leggere pressioni corregge queste tensioni meccaniche in modo da permettere un riequilibrio dei tessuti che avranno una migliore capacità di adattamento.