Insegnanti efficaci

Corso di aggiornamento Professionale sulla relazione interpersonale e sulla comunicazione

Descrizione del corso

Il corso Insegnanti Efficaci è la versione italiana di Teacher Effectiveness Training. Assieme ai corsi paralleli per genitori e per giovani esso si basa sul modello formativo dell’ Effectiveness Training International. ideato da Thomas Gordon, allievo di Carl Rogers, e diffuso in tutto il mondo dai suoi numerosi collaboratori.

Il corso Insegnanti Efficaci si prefigge di sviluppare o migliorare la sensibilità e le competenze necessarie per affrontare con successo i complessi e molteplici aspetti della vita scolastica. Esso unisce la psicologia umanistica di Carl Rogers con la riflessione pedagogica, la ricerca metodologica e le tecniche didattiche più avanzate, nella definizione di un modello di aggiornamento professionale capace di massimizzare e ottimizzare la qualità dell’esperienza scolastica e il tempo di lavoro effettivamente utile e significativo, riducendo al minimo il malessere delle persone.

A tal fine il corso valorizza la sensibilità e la tendenza formativa presente nelle persone e facilita l’acquisizione delle competenze necessarie per risolvere i numerosi e complessi problemi di relazione e di comunicazione che insorgono quotidianamente nel contesto della scuola.

Tali abilità, una volta acquisite, facilitano realmente la soluzione dei problemi e progressivamente contribuiscono alla creazione di un clima di lavoro salutare, soddisfacente e produttivo per l’intera comunità scolastica. Un ulteriore vantaggio è nella possibilità di trasferire tali capacità relazionali in altri contesti come la famiglia, il lavoro, le amicizie.

Ciò che distingue questo corso da numerose altre proposte formative è il suo obiettivo di unire il pregio della sistematicità e compiutezza a quello della relativa brevità del tempo di aggiornamento, il tutto a costi facilmente accessibili.

Caratteristiche

E necessario innanzitutto precisare che quello che viene qui presentato, diversamente dalla utilizzazione parziale che ne è stata fatta finora in Italia, è il programma originale e completo così come è stato elaborato da Thomas Gordon e come viene attualmente diffuso e applicato in altre nazioni.
Il corso è tenuto esclusivamente da persone formate e autorizzate da Effectiveness Training Inc.. In Italia tali persone sono certificate dall’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona (IACP) che ha l’esclusiva del metodo.

Insegnanti Efficaci è un corso breve (durata minima di 24 ore) di aggiornamento organico e integrato, che ha per destinatari docenti, animatori e educatori, e chiunque debba esercitare nel suo ambito attività di insegnamento.

Questo corso è forse il programma di maggior successo che sia mai stato indirizzato agli insegnanti allo scopo di migliorare la conduzione della classe, il controllo della disciplina e la capacità di comunicazione interpersonale, di risolvere i conflitti e incrementare la consapevolezza nel campo dei valori e delle scelte.
Dal suo inizio ad oggi si sono formati in questo metodo oltre un milione di insegnanti e formatori di oltre trenta paesi del mondo.

Il Teacher Effectiveness Training, realizzato da Gordon nel 1966, si basa sul pensiero e sulla prassi educativa di Carl Rogers e integra l’approccio umanistico con tecniche didattiche avanzate. Esso è strutturato in modo da proporre contemporaneamente e in maniera integrata il livello della teoria e quello della esperienza ed ha pertanto una valenza cognitivo-esperienziale.

Esso deriva da numerose e qualificate esperienze di ricerca pedagogica, e si compone di una serie di metodi che i partecipanti possono apprendere e applicare nel loro lavoro come nella loro vita.

E’ opportuno sottolineare che, al di là dei metodi e delle tecniche, è di fondamentale importanza che i partecipanti comprendano e condividano i principi concettuali a cui essi si ispirano: una filosofia decisamente democratica, centrata sul rispetto delle persone, e basata sulla convinzione che in caso di conflitto non è giusto che a vincere sia solo una delle due parti in causa (ad esempio: l’adulto o l’adolescente). Una soluzione produttiva viene raggiunta solo quando entrambi si sentono vincenti perché hanno veramente collaborato nella comprensione del problema e nella ricerca delle soluzioni, un clima di autentica condivisione del potere e della responsabilità.

Obiettivi

Obiettivi generali

Lo scopo principale del corso Insegnanti Efficaci è quello di sviluppare e affinare la competenza relazionale degli insegnanti di ogni ordine e grado. Vuole formare “insegnanti efficaci” nella comunicazione educativa, intendendo per efficacia la capacità di esercitare una effettiva, concreta influenza sugli allievi senza far ricorso all’uso del potere.

Più in particolare lo scopo di questo corso è quello di incrementare la qualità e la quantità di tempo dedicato nella scuola al processo di insegnamento/apprendimento facendo risparmiare a insegnanti, allievi e responsabili della scuola tempo ed energie facilmente dispersi per far fronte ai problemi e ai conflitti presenti nelle classi e nella scuola.

insegnanti efficaci

Obiettivi specifici

Gli obiettivi del corso possono essere chiaramente compresi se si fa riferimento alle seguenti competenze relazionali che i partecipanti hanno l’opportunità di apprendere, e che costituiscono di fatto il contenuto del corso:

  1. Osservare e descrivere oggettivamente il comportamento, proprio e degli altri, evitando l’uso di etichette, valutazioni e giudizi personali fuorvianti.
  2. Identificare le aree problematiche ed apprendere ad attribuire correttamente, in situazioni conflittuali, la competenza dei problemi a noi o agli altri al fine di individuare una via di soluzione.
  3. Apprendere nuove e più efficaci modalità di ascolto e comprensione empatica al fine di avviare in modo utile una relazione di aiuto.
  4. Confrontarsi positivamente e produttivamente con gli altri, specialmente nelle situazioni in cui gli altri hanno comportamenti per noi “inaccettabili”, esprimendo in modo chiaro e congruente fatti, pensieri e sentimenti.
  5. Esprimere liberamente le proprie emozioni e le proprie opinioni senza ferire o ingannare l’
  6. Saper integrare le capacità di ascolto e di confronto precedentemente apprese.
  7. Apprendere come e quando impiegare metodi “democratici” nella risoluzione dei conflitti, al fine di individuare soluzioni comuni che rispondano ai bisogni di tutte le parti in causa.
  8. Offrire opzioni efficaci a risolvere le collisioni di valori.
  9. Struttura del corso

Il Corso è di­viso in otto moduli:

1° modulo

  • Presentazione del corso e degli obiettivi.
  • Analisi delle aspettative e dei bisogni dei partecipanti.
  • Definizione del comportamento. Comportamenti dell’
  • Come capire il comportamento delle persone.
  • Il rettangolo del comportamento.
  • Come riconoscere, affrontare e risolvere i problemi.
  • Di chi è il problema?

2° modulo

  • Come prestare ascolto e attenzione all’
  • Le barriere alla comunicazione.
  • La teoria della comunicazione.

3° modulo

  • Le caratteristiche di una relazione di aiuto.
  • L’ascolto passivo.
  • L’ascolto attivo.
  • L’

4° modulo

  • Come ottenere ascolto e attenzione dagli altri.
  • I messaggi in prima persona.
  • Il confronto e l’assertività.
  • Genuinità e empatia.

5° modulo

  • Come trattare la resistenza al cambiamento.
  • La teoria dell’iceberg: cosa c’è sotto l’ira?
  • La teoria dei bisogni di Maslow.
  • Il cambio di marcia.

6° modulo

  • Come risolvere gli inevitabili conflitti in modo che tutte le parti in causa si sentano rispettate.
  • Conflitti su bisogni concreti e collisioni di valori.
  • Stili di risoluzione dei conflitti.
  • Come lavorare efficacemente in team.

7° modulo

  • Uso del potere.
  • Metodi I e II: aspetti positivi e aspetti negativi.
  • Come rendere produttiva la conflittualità.
  • Il metodo III.

8° modulo

  • Come promuovere l’autocontrollo e l’
  • Come modificare l’ambiente scolastico.
  • Come trattare le collisioni di valori.
  • Le opzioni ad alto e a basso rischio per la relazione.

Metodologia

Il corso Insegnanti Efficaci si ispira ai modi di essere” e agli atteggiamenti facilitanti” di Carl Rogers e si presenta come un corso strutturato, con sequenze temporali precise e ricco di materiale didattico. Attua una forma di apprendimento attiva e impegna i partecipanti nella diretta esperienza dei concetti e delle abilità insegnate. Facilita la condivisione di esperienze e l’espressione di idee, dubbi e problemi.

Il processo di apprendimento si svolge lungo un cammino articolato in quattro momenti essenziali:

Strutturare le varie attività: si tratta di una breve presentazione dei contenuti e degli obiettivi di ogni modulo, con l’uso di sussidi audiovisivi.

Interessare i partecipanti con l’uso di role play, di ricordo guidato di importanti esperienze, di riflessioni scritte, di esercizi, di casi esemplari, di laboratori esperienziali effettuati in coppie, triadi, piccoli gruppi.

Discutere quanto appreso condividendo in piccoli e grandi gruppi le intuizioni e le nuove tecniche apprese.

Applicare quanto imparato e sperimentato nelle proprie attività personali e professionali, esercitandosi con il personale della propria scuola, in famiglia ecc. e cominciando a pianificare l’uso costante delle abilità apprese nel proprio lavoro.

Materiale didattico

I partecipanti utilizzeranno un quaderno di lavoro (workbook) appositamente predisposto. Alla fine del corso ogni partecipante riceverà un certificato di partecipazione.

Organizzazione

Il corso ha una durata di 24 ore suddivise in 8 incontri di 3 ore ciascuno oppure in 4 incontri di 6 ore ciascuno. Soluzioni differenti possono essere concordate.

Formatore

Il corso sarà tenuto dalla Dott.ssa Simona Volpi Psicologa – Psicoterapeuta individuale e di gruppo dell’Approccio Centrato sulla Persona – Formatrice Gordon.

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relazioni

Nelle relazioni familiari succede spesso che si scambi la conseguenza di un forte periodo di stress e ansia con il problema.

Quando ci sentiamo oppressi da varie tensioni e non siamo comodi a gestirle, spesso in famiglia leggiamo il problema in questi 2 modi:

  • Ci concentriamo su un membro, magari un figlio o un genitore, e il resto illusoriamente sembra perfettamente a posto
  • Entriamo in conflitto e/o ci distanziamo dal partner: il problema si focalizza sul matrimonio e tutto il resto appare sotto controllo

Quando una persona o un rapporto è indicato come il problema, le altre questioni passano in secondo piano. Il problema in realtà spesso sta nello schema comportamentale che attuiamo nelle relazioni, mentre il nostro sguardo non va verso altre fonti che alimentano la reattività ansiosa. Più forte è l’ansia, più limitata è la visione.

Il paradosso è che nelle relazioni efficaci possiamo risolvere i problemi se non ci ostiniamo solo su un rapporto o una definizione del problema.

La conflittualità nelle relazioni e la distanza non sono il problema, ma modalità di controllo di tensioni che gravano su un rapporto importante.

La reazione aggressiva o di fuga è presente in tutte le specie, anche la nostra.

Il livello di crisi di un rapporto si basa su:

  • La quantità di tensione e ansia dovuta a varie fonti, passate e recenti
  • L’espressione della propria individualità nella relazione

In una relazione significativa non dovremmo avere il timore di farci inghiottire dalla coesione con l’altro.

Fuga e conflittualità sono reazioni istintive perché la fusione minaccia e compromette la nostra posizione nella relazione.

Nelle relazioni basate sulla distanza è ritenuto importante:

  • Non litigare, non condividere pensieri, sentimenti, esperienze
  • Concentrarsi su un altro per proteggere e evitare di affrontare l’insoddisfazione del rapporto. Il terzo individuo ha la funzione di lasciare inespresse le questioni essenziali e stabilizzare il rapporto
  • Limitarsi a conversazioni superficiali o sorvolare certi argomenti, o non parlare.

Ma in questo modo la soluzione diviene il problema.

relazioni

La distanza può essere la prima mossa a garanzia del benessere emotivo, talvolta ci permette di riflettere, fare progetti e creare nuove opzioni di comportamento. Ma se tutto resta irrisolto, ciò che non viene elaborato può complicare successivamente il rapporto.

Conflittualità e distanza non sono il problema, ma modi per controllare tensioni che circolano su un rapporto significativo.

In un rapporto la conflittualità non “salta fuori”, né le persone finiscono per litigare a tutto spiano e  si allontano dall’oggi al domani senza una ragione. Le ragioni talvolta vanno collocate in un contesto più ampio, che potrebbe essere un grande cambiamento in atto, dal punto di vista personale, professionale o anche a livello sociale, economico.

É necessario riconoscere che l’espressione dell’ansia avviene attraverso la conflittualità e la distanza, fisica o emotiva, ma che non è il problema.

Che fare dunque?

Il mio invito è esaminare con obiettività il proprio schema comportamentale nei momenti di tensione. A tutti piacerebbe che la consapevolezza portasse automaticamente al cambiamento, ma non è così.

Trovare la radice di un problema non equivale ad avere in mano la soluzione. Bisogna tentare di affrontare il rapporto in modo nuovo. Ponendosi diversamente.

Come?

Centrandosi meno sul rapporto, ma più su se stessi, cogliendo il proprio schema abituale di comportamento offrendosi la possibilità di disinnescare la propria modalità abituale di reazione. In questo modo la danza relazionale cambia, ci si può concentrare sulla vera fonte di ansia, condividendola e non pregiudicando la relazione.

Se desideri imparare a mi­glio­rare le tue com­pe­tenze relazionali e comunicative per af­fron­tare al meglio i com­plessi e mol­te­plici aspetti dei tuoi legami significativi, scrivi alla Dott.ssa Simona Volpi, Psicoterapeuta e Formatrice Gordon in ambito Adulti.

E-mail volpisimona@hotmail.com

obesità pediatrica

Secondo recenti ricerche in alimentazione e stato di salute pediatrico, al momento in Italia si stima che 1 bambino su 3 sia obeso o in stato di sovrappeso.

Al fine di contrastare la diffusione dell’obesità in ambito pediatrico, negli ultimi anni sono stati proposti diversi progetti e campagne per la promozione di una corretta alimentazione. Sono scesi in campo per questa sfida organi nazionali (ISS – Istituto Superiore di Sanità) e internazionali (OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità) con attività e ricerca indirizzate alle scuole e con proposte legislative destinate all’industria alimentare.

IL PRIMO PASSO DA COMPIERE: LA PREVENZIONE DELL’OBESITÀ PEDIATRICA

La prevenzione è uno degli strumenti più utili per contrastare la diffusione del sovrappeso e dell’obesità, sia in età adulta che pediatrica. In questo senso la Federazione Internazionale delle Società di Pediatria, Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione (FISPGHAN) ha delineato alcuni punti fondamentali a cui la società dovrebbe porre un occhio di riguardo.

Vediamo insieme i punti cardine per la prevenzione:

  • Tra i principali fattori predittivi dell’obesità infantile vi è il BMI della madre al momento del concepimento. Quest’ultimo infatti risulta avere un ruolo ancora più rilevante rispetto all’aumento di peso durante la gravidanza stessa. Per questo motivo gli esperti raccomandano alle future mamme di raggiungere una condizione di normopeso prima del concepimento.
  • La promozione dell’allattamento al seno risulta essere un importante fattore protettivo dall’insorgenza dell’obesità in età pediatrica. Diversi studi infatti hanno dimostrato che i bambini allattati al seno, hanno meno possibilità di avere incrementi ponderali eccessivi. Altri dati inoltre dimostrano che maggiore risulta la durata dell’allattamento al seno, minore è la probabilità che il bambino sviluppi sovrappeso/obesità.

Ulteriori studi poi indicano che, per quanto riguarda invece le formule, dovrebbe essere preferito il consumo di formule a contenuto proteico simile a quello del latte materno.

  • Fin dalle prima fasi dell’alimentazione, dovrebbero essere promossi indicazioni per una nutrizione corretta, adottare uno stile alimentare sano ed equilibrato, con il giusto apporto di tutti i nutrienti necessari e variare il più possibile la scelta degli alimenti. Questo perché le abitudini alimentari imparate da bambini, tendono a persistere lungo l’arco della vita.

A tal proposito è stato evidenziato che una maggiore aderenza alla dieta Mediterranea si associa ad una migliore composizione corporea nei bambini in età scolare; al contrario invece si ha un aumentato rischio di sviluppare sovrappeso o obesità in caso di elevato consumo di snack, bevande zuccherate e di cibi provenienti da fast food.

  • L’esercizio fisico rappresenta da sempre una delle strategie migliori per la prevenzione dell’obesità. È necessario quindi che vengano promossi gli ambienti sociali che incoraggiano l’attività fisica e che, invece, venga ridotto il tempo che i bambini dedicano ad attività sedentarie.

Il gioco attivo, oltre che avere un ruolo primario nella formazione e nell’acquisizione del sapere del bambino, permette anche di contrastare eventuali incrementi ponderali eccessivi.

La famiglia in questo senso rappresenta un modello poiché, se l’esercizio fisico viene praticato in modo regolare coinvolgendo anche i bambini, questi saranno più propensi ad adottare a loro volta uno stile di vita attivo.

Dovrebbe infine essere limitato l’utilizzo dei dispositivi elettronici durante i pasti e nelle camere da letto.

  • Una maggiore sensibilizzazione sui prodotti acquistati potrebbe aiutare le famiglie ad effettuare scelte più consapevoli per la spesa: per questo motivo il sostegno dei professionisti dovrebbe rappresentare un aiuto di prima scelta.

Anche le aziende alimentari inoltre, potrebbero dare un contributo notevole per poter effettuare scelte alimentari più sane: per esempio potrebbe essere utile un’etichettatura facilmente comprensibile e codificata per colore, in modo che possano essere scelti alimenti che privilegino la salute piuttosto che il prezzo.

OBESITÀ INFANTILE E IL CONSIGLIO DELLA DIETISTA: QUALI CAMBIAMENTI ADOTTARE

La cura e l’attenzione per un adeguato peso corporeo deve iniziare ancora prima del concepimento. Uno stato di salute buono di entrambi i genitori è il passaggio chiave per permettere ai figli un maggiore protezione dal peso in eccesso. Anche durante la gravidanza è molto importante seguire una sana alimentazione e che la mamma mantenga uno stile di vita attivo.

Durante il percorso di crescita del bambino poi, un ruolo strategico gioca l’allattamento al seno e, in seguito, lo svezzamento e la nutrizione pediatrica.

L’attenzione all’alimentazione del bambino porta inoltre miglioramenti nelle scelte nutritive di tutta la famiglia: acquistare cibi salutari leggendo con più attenzione le etichette nutrizionali, effettuare pasti regolari che includono la fondamentale prima colazione e, dove necessario, uno o due spuntini, condividere i pasti rendendoli un momento di convivialità e compagnia.

Nell’ottica di un cambiamento dal punto di vista alimentare, i genitori potrebbero coinvolgere i bambini nella preparazione dei pasti, proponendo loro ingredienti e ricette nuove da sperimentare.

Un altro punto di forza è la famosa merenda: perché non variare le scelte e preparare qualche sfiziosa merenda colorata con ingredienti semplici come la frutta?

Non dimentichiamo infine l’esercizio fisico: stimolate i bambini a giocare, saltare e correre oppure programmate con loro delle uscite di famiglia, al parco, in compagnia, nella natura. Abituateli a scegliere le scale, a muoversi a piedi e promuovete lo sport in famiglia.

Se nella tua famiglia ci sono bambini o altri componenti che soffrono di sovrappeso o obesità contattaci o scrivici. È importante pianificare insieme un programma personalizzato per ripristinare un corretto stato di salute.

Dietista Pesenti Federica

osteopata

É una domanda ricorrente che mi fanno molti neogenitori quando vengono da me per la prima volta. La risposta per noi osteopati pediatrici può sembrare scontata ma in realtà non lo è affatto.

Ci sono moltissimi disturbi che i nostri bambini posso avere fin dai primi giorni di vita, che con la collaborazione di più figure messe insieme possono essere risolte in breve tempo e rendere più facile la vita a voi mamme e a voi papà, non vi preoccupare ora faccio degli esempi.

I disturbi più comuni che vengono trattati dall’osteopata pediatrico:

  • La difficoltà di suzione nel neonato, che grazie all’intreccio di collaborazione tra ostetrica e osteopata si sono vesti enormi risultati sulla cura di questo disturbo.
  • Le asimmetrie craniche (dette in gergo tecnico plagiocefalie), argomento vasto che tratteremo nel prossimo articolo e webinar per aiutare voi genitori a gestire il bambino con degli piccoli e semplici suggerimenti di gestione quotidiana che aiuteranno insieme al trattamento osteopatico a migliorare la così detta “testa piatta” del vostro piccolo. 
  • Rigurgiti importanti e reflusso gastro-esofageo.
  • Le maledette coliche e la stitichezza che fanno impazzire noi mamme per le urla dei nostri piccoli e non sappiamo mai in che posizioni metterli.
  • Il sonno disturbato altro argomento che a noi mamme sta molto a cuore.
  • Problematiche legate allo sviluppo neuropsicomotorio, un capitolo a me molto a cuore che vi narrerò spesso nei miei futuri articoli.
  • Alterazione posizionali dei piedi, che il bimbo può aver assunto durante i nove mesi di gravidanza (ogni disturbo qui elencato verrà poi sviluppato nei prossimi articoli quindi non perdere i prossimi articoli STAY TUNED!)

Insomma sono tantissimi i disturbi che l’osteopata può trattare nel neonato, ma la vera domanda è perché si possono creano tutte queste cose? Perché nascere non è una cosa né semplice né banale. Il parto è meraviglioso, dà la vita, ma il nostro piccolo per venire al mondo e anche noi, facciamo una grande fatica e per nostro figlio è proprio un trauma, uscire da un luogo caldo, accogliente, sicuro che lo protegge alla vita esterna… accompagnata da fattori meccanici legati al travaglio e al parto che possono favorire delle “tensioni” al nascituro. 

Eccoci qua… alla parola “tensioni” che tanto viene usata dall’osteopata; ma la “tensione” è una cosa grave? No, non vi preoccupate non è una cosa grave e alcune volte si risolve in modo spontaneo senza neanche il nostro aiuto, altre volte invece il bambino ha bisogno di un aiuto in più ed è proprio lì che noi interveniamo.

Ma per essere d’aiuto dobbiamo intervenire il prima possibile e questo può accadere solo grazie alla prevenzione, un controllo post nascita dal proprio osteopata pediatrico di fiducia.

Qualsiasi paziente grande o piccolo che sia normalmente viene da noi con già qualche patologia o quando ormai la frittata è già stata fatta e il dolore è insopportabile, o quando si girano mille specialisti senza trovare quello giusto per quel tipo di problema… Ma… mai pensato alla prevenzione? Anche il detto dice “meglio prevenire che curare”, forse una verità in questo detto c’è!

In Inghilterra la figura dell’osteopata, come in tanti altri paesi come la Francia, il Belgio ecc… è già presente in sala parto, ed è fondamentale per prevenire patologie del neonato, come quelle che abbiamo elencato precedentemente con tecniche dolci ripristina la mobilità e scioglie quelle famose tensioni riportando un assetto fisiologico. In Italia inizia adesso negli ultimi anni a inserirsi la figura dell’osteopata negli ospedali, a Milano infatti abbiamo l’ospedale Buzzi, il San Giuseppe Multimedica (dove ho avuto la possibilità di svolgere delle ore di tirocinio extra), speriamo in un futuro non molto lontano di essere in tutti gli ospedali italiani per essere d’aiuto e lavorare in team con medici e fisioterapisti per il bene dei nostri piccoli pazienti.

Immagino un centro per la cura osteopatica di bambini, dove i problemi risultati dal parto possano essere riconosciuti e corretti, dove la prevenzione, aspetto fondamentale della pratica osteopatica, possa permettere ai bambini di esprimere al meglio le loro potenzialità… questa è la promessa dell’osteopatia per i bambini.

Viola Frymann

 Ma se mio figlio è grande serve lo stesso l’osteopata?

Certo! L’osteopata tratta disturbi di tutte l’età. E nel crescere si possono creare altre situazioni di disagio e ora l’elenchiamo.

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Descrizione generata automaticamente

Di solito nel bambino più grande consiglio sempre un controllo posturale, per controllare la crescita e lo sviluppo della schiena (colonna vertebrale), controlli di routine possono essere importanti per identificare, e nel caso agire subito nel momento in cui si sospettasse la scoliosi (ATTENZIONE l’osteopata NON fa diagnosi per essere certi che si tratta di qualsiasi dismorfismo va valutato il bambino dal medico curante e dallo specialista), ma è buona cosa far verificare in tempo utile la problematica.

Un altro argomento poco conosciuto ma molto importante è l’apparecchio! Qui la collaborazione con i vari specialisti, dentisti, logopedisti e fondamentale per la buona riuscita di un approccio multifattoriale che può giovare il bambino nel futuro. Infatti la bocca è molto importante e avere un occlusione corretta porta molti benefici.

Ma io mamma posso andare dall’osteopata durante e dopo la gravidanza?

Il lavoro dell’osteopata affianca in maniera efficace la futura mamma durante la gravidanza e al momento del parto, diventando poi un supporto importante per il neonato.

In gravidanza: l’osteopatia favorisce le migliori condizioni per un parto fisiologico e può alleviare molti dei disturbi che si manifestano nel corso dei 9 mesi di gestazione:

• Dolore al collo

• Lombalgia

• Sciatalgia

• Pubalgia

• Reflusso Gastro-esofageo

• Gonfiore alle gambe, ecc…

L’osteopatia in gravidanza è una terapia dolce volta ad aiutare il corpo della donna ai cambiamenti che avvengono durante questo periodo.

Compito dell’osteopata è quello di alleviare le tante problematiche che si possono presentare durante la gravidanza, donando alla futura mamma benessere ed equilibrio.

Ogni gravidanza è uno stato a sé. In sostanza, l’osteopatia consente un migliore adattamento dell’organismo, data questa straordinaria condizione la postura si modifica, aumentano il peso e la pressione addominale, ci sono cambiamenti ormonali, possono insorgere disturbi come mal di schiena, dolori alle gambe o nausea. È molto importante che tutti questi processi di adattamento non incontrino ostacoli e procedano in maniera del tutto naturale.

In accordo con il pensiero osteopatico, il trattamento osteopatico l’OMT (osteopathic manipulative therapy) può essere utilizzato nei diversi stadi della gravidanza in collaborazione al trattamento tradizionale delle cure ostetriche.

Perché quindi scegliere l’osteopatia?

Perché l’osteopatia è una terapia complementare alla medicina tradizionale.

L’osteopatia è stata riconosciuta come professione sanitaria dalla legge n. 3 dell’11 gennaio 2018 entrata in vigore il 15 febbraio art 7 della gazzetta ufficiale.

 L’osteopatia è una terapia manuale affermata che viene utilizzata per la prevenzione della salute. Rispetta la relazione tra il corpo, la mente sia quando la salute c’è sia nella malattia. L’obiettivo di questa terapia manuale è quello di mantenere un’integrità strutturale e funzionale del corpo ad auto-curarsi. Il trattamento osteopatico viene visto come influenza facilitante per incoraggiare questo processo di auto-regolazione. 

Nel centro la trottola si effettuano visite di osteopatia pediatrica per maggiori informazioni potete inviare una mail centrolatrottola@gmail.com