Insegnanti efficaci

Corso di aggiornamento Professionale sulla relazione interpersonale e sulla comunicazione

Descrizione del corso

Il corso Insegnanti Efficaci è la versione italiana di Teacher Effectiveness Training. Assieme ai corsi paralleli per genitori e per giovani esso si basa sul modello formativo dell’ Effectiveness Training International. ideato da Thomas Gordon, allievo di Carl Rogers, e diffuso in tutto il mondo dai suoi numerosi collaboratori.

Il corso Insegnanti Efficaci si prefigge di sviluppare o migliorare la sensibilità e le competenze necessarie per affrontare con successo i complessi e molteplici aspetti della vita scolastica. Esso unisce la psicologia umanistica di Carl Rogers con la riflessione pedagogica, la ricerca metodologica e le tecniche didattiche più avanzate, nella definizione di un modello di aggiornamento professionale capace di massimizzare e ottimizzare la qualità dell’esperienza scolastica e il tempo di lavoro effettivamente utile e significativo, riducendo al minimo il malessere delle persone.

A tal fine il corso valorizza la sensibilità e la tendenza formativa presente nelle persone e facilita l’acquisizione delle competenze necessarie per risolvere i numerosi e complessi problemi di relazione e di comunicazione che insorgono quotidianamente nel contesto della scuola.

Tali abilità, una volta acquisite, facilitano realmente la soluzione dei problemi e progressivamente contribuiscono alla creazione di un clima di lavoro salutare, soddisfacente e produttivo per l’intera comunità scolastica. Un ulteriore vantaggio è nella possibilità di trasferire tali capacità relazionali in altri contesti come la famiglia, il lavoro, le amicizie.

Ciò che distingue questo corso da numerose altre proposte formative è il suo obiettivo di unire il pregio della sistematicità e compiutezza a quello della relativa brevità del tempo di aggiornamento, il tutto a costi facilmente accessibili.

Caratteristiche

E necessario innanzitutto precisare che quello che viene qui presentato, diversamente dalla utilizzazione parziale che ne è stata fatta finora in Italia, è il programma originale e completo così come è stato elaborato da Thomas Gordon e come viene attualmente diffuso e applicato in altre nazioni.
Il corso è tenuto esclusivamente da persone formate e autorizzate da Effectiveness Training Inc.. In Italia tali persone sono certificate dall’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona (IACP) che ha l’esclusiva del metodo.

Insegnanti Efficaci è un corso breve (durata minima di 24 ore) di aggiornamento organico e integrato, che ha per destinatari docenti, animatori e educatori, e chiunque debba esercitare nel suo ambito attività di insegnamento.

Questo corso è forse il programma di maggior successo che sia mai stato indirizzato agli insegnanti allo scopo di migliorare la conduzione della classe, il controllo della disciplina e la capacità di comunicazione interpersonale, di risolvere i conflitti e incrementare la consapevolezza nel campo dei valori e delle scelte.
Dal suo inizio ad oggi si sono formati in questo metodo oltre un milione di insegnanti e formatori di oltre trenta paesi del mondo.

Il Teacher Effectiveness Training, realizzato da Gordon nel 1966, si basa sul pensiero e sulla prassi educativa di Carl Rogers e integra l’approccio umanistico con tecniche didattiche avanzate. Esso è strutturato in modo da proporre contemporaneamente e in maniera integrata il livello della teoria e quello della esperienza ed ha pertanto una valenza cognitivo-esperienziale.

Esso deriva da numerose e qualificate esperienze di ricerca pedagogica, e si compone di una serie di metodi che i partecipanti possono apprendere e applicare nel loro lavoro come nella loro vita.

E’ opportuno sottolineare che, al di là dei metodi e delle tecniche, è di fondamentale importanza che i partecipanti comprendano e condividano i principi concettuali a cui essi si ispirano: una filosofia decisamente democratica, centrata sul rispetto delle persone, e basata sulla convinzione che in caso di conflitto non è giusto che a vincere sia solo una delle due parti in causa (ad esempio: l’adulto o l’adolescente). Una soluzione produttiva viene raggiunta solo quando entrambi si sentono vincenti perché hanno veramente collaborato nella comprensione del problema e nella ricerca delle soluzioni, un clima di autentica condivisione del potere e della responsabilità.

Obiettivi

Obiettivi generali

Lo scopo principale del corso Insegnanti Efficaci è quello di sviluppare e affinare la competenza relazionale degli insegnanti di ogni ordine e grado. Vuole formare “insegnanti efficaci” nella comunicazione educativa, intendendo per efficacia la capacità di esercitare una effettiva, concreta influenza sugli allievi senza far ricorso all’uso del potere.

Più in particolare lo scopo di questo corso è quello di incrementare la qualità e la quantità di tempo dedicato nella scuola al processo di insegnamento/apprendimento facendo risparmiare a insegnanti, allievi e responsabili della scuola tempo ed energie facilmente dispersi per far fronte ai problemi e ai conflitti presenti nelle classi e nella scuola.

insegnanti efficaci

Obiettivi specifici

Gli obiettivi del corso possono essere chiaramente compresi se si fa riferimento alle seguenti competenze relazionali che i partecipanti hanno l’opportunità di apprendere, e che costituiscono di fatto il contenuto del corso:

  1. Osservare e descrivere oggettivamente il comportamento, proprio e degli altri, evitando l’uso di etichette, valutazioni e giudizi personali fuorvianti.
  2. Identificare le aree problematiche ed apprendere ad attribuire correttamente, in situazioni conflittuali, la competenza dei problemi a noi o agli altri al fine di individuare una via di soluzione.
  3. Apprendere nuove e più efficaci modalità di ascolto e comprensione empatica al fine di avviare in modo utile una relazione di aiuto.
  4. Confrontarsi positivamente e produttivamente con gli altri, specialmente nelle situazioni in cui gli altri hanno comportamenti per noi “inaccettabili”, esprimendo in modo chiaro e congruente fatti, pensieri e sentimenti.
  5. Esprimere liberamente le proprie emozioni e le proprie opinioni senza ferire o ingannare l’
  6. Saper integrare le capacità di ascolto e di confronto precedentemente apprese.
  7. Apprendere come e quando impiegare metodi “democratici” nella risoluzione dei conflitti, al fine di individuare soluzioni comuni che rispondano ai bisogni di tutte le parti in causa.
  8. Offrire opzioni efficaci a risolvere le collisioni di valori.
  9. Struttura del corso

Il Corso è di­viso in otto moduli:

1° modulo

  • Presentazione del corso e degli obiettivi.
  • Analisi delle aspettative e dei bisogni dei partecipanti.
  • Definizione del comportamento. Comportamenti dell’
  • Come capire il comportamento delle persone.
  • Il rettangolo del comportamento.
  • Come riconoscere, affrontare e risolvere i problemi.
  • Di chi è il problema?

2° modulo

  • Come prestare ascolto e attenzione all’
  • Le barriere alla comunicazione.
  • La teoria della comunicazione.

3° modulo

  • Le caratteristiche di una relazione di aiuto.
  • L’ascolto passivo.
  • L’ascolto attivo.
  • L’

4° modulo

  • Come ottenere ascolto e attenzione dagli altri.
  • I messaggi in prima persona.
  • Il confronto e l’assertività.
  • Genuinità e empatia.

5° modulo

  • Come trattare la resistenza al cambiamento.
  • La teoria dell’iceberg: cosa c’è sotto l’ira?
  • La teoria dei bisogni di Maslow.
  • Il cambio di marcia.

6° modulo

  • Come risolvere gli inevitabili conflitti in modo che tutte le parti in causa si sentano rispettate.
  • Conflitti su bisogni concreti e collisioni di valori.
  • Stili di risoluzione dei conflitti.
  • Come lavorare efficacemente in team.

7° modulo

  • Uso del potere.
  • Metodi I e II: aspetti positivi e aspetti negativi.
  • Come rendere produttiva la conflittualità.
  • Il metodo III.

8° modulo

  • Come promuovere l’autocontrollo e l’
  • Come modificare l’ambiente scolastico.
  • Come trattare le collisioni di valori.
  • Le opzioni ad alto e a basso rischio per la relazione.

Metodologia

Il corso Insegnanti Efficaci si ispira ai modi di essere” e agli atteggiamenti facilitanti” di Carl Rogers e si presenta come un corso strutturato, con sequenze temporali precise e ricco di materiale didattico. Attua una forma di apprendimento attiva e impegna i partecipanti nella diretta esperienza dei concetti e delle abilità insegnate. Facilita la condivisione di esperienze e l’espressione di idee, dubbi e problemi.

Il processo di apprendimento si svolge lungo un cammino articolato in quattro momenti essenziali:

Strutturare le varie attività: si tratta di una breve presentazione dei contenuti e degli obiettivi di ogni modulo, con l’uso di sussidi audiovisivi.

Interessare i partecipanti con l’uso di role play, di ricordo guidato di importanti esperienze, di riflessioni scritte, di esercizi, di casi esemplari, di laboratori esperienziali effettuati in coppie, triadi, piccoli gruppi.

Discutere quanto appreso condividendo in piccoli e grandi gruppi le intuizioni e le nuove tecniche apprese.

Applicare quanto imparato e sperimentato nelle proprie attività personali e professionali, esercitandosi con il personale della propria scuola, in famiglia ecc. e cominciando a pianificare l’uso costante delle abilità apprese nel proprio lavoro.

Materiale didattico

I partecipanti utilizzeranno un quaderno di lavoro (workbook) appositamente predisposto. Alla fine del corso ogni partecipante riceverà un certificato di partecipazione.

Organizzazione

Il corso ha una durata di 24 ore suddivise in 8 incontri di 3 ore ciascuno oppure in 4 incontri di 6 ore ciascuno. Soluzioni differenti possono essere concordate.

Formatore

Il corso sarà tenuto dalla Dott.ssa Simona Volpi Psicologa – Psicoterapeuta individuale e di gruppo dell’Approccio Centrato sulla Persona – Formatrice Gordon.

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dietista post natale

I pranzi e le cene più ricche sono da sempre concentrate nelle feste di Natale: prepariamo dei veri banchetti in cui spesso si riscoprono i cibi tradizionali oppure in cui si sperimentano ricette nuove.

Ci dilettiamo in antipasti sfiziosi con presentazioni da veri Masterchef, sforniamo tartine e aggiungiamo salse colorate con ingredienti dai gusti delicati.

A seguire i primi: dalle lasagne ai cannelloni, dai casoncelli alle crespelle, preparati con le ricette di sempre o con le modifiche che rendono il piatto unico e il gusto indimenticabile.

Quindi è il turno del secondo, probabilmente il piatto con la preparazione più lunga, e un assaggio è quasi d’obbligo, soprattutto con contorno pensato su misura come la polenta taragna o le patate al forno. A questo punto il tripudio di frutta con la macedonia, la frutta esotica, la frutta secca e la frutta disidratata che anticipano la presentazione dei dolci tipici, dai cioccolatini al torrone fino al solito dilemma di tutte le tavole: pandoro o panettone? Il tutto condito da tante chiacchiere, giochi di società e bollicine.

dietista consigli post vacanze natale

Ma una volta finite le festività, come fare per regolare la nostra alimentazione senza stressare corpo e mente?

La dietista ti consiglia: evita qualsiasi tipo di stress per il tuo corpo e la tua mente

Non ci dobbiamo sentire in colpa dopo i pasti abbondanti delle feste e nemmeno per aver mangiato in modo più elaborato o per aver ceduto a qualche dolce di troppo. È importante invece accettare il proprio corpo ed essere consapevoli degli eventuali cambiamenti del nostro regime alimentare, necessari per mantenerci in uno stato di corretta salute.

Come è facile immaginare infatti, gli eccessi delle feste, possono lasciarci qualche chilo in più. A questo punto è utile programmare un ritorno alla normalità senza mettere sotto stress il nostro corpo e senza dover fare grosse rinunce e rimpiangere i pasti deliziosi e gli sfizi che ci siamo concessi.

Non sono ammessi digiuni: portano spesso con sé effetti collaterali come emicrania e alta irritabilità, con il rischio di esaurire presto l’energia recuperata durante le feste e ritrovarsi già stanchi prima di un nuovo inizio.

Non esistono invece pillole, gocce, polveri e beveroni miracolosi: nonostante la vendita di questi prodotti sia particolarmente di moda, a lungo termine non permettono di mantenere i risultati raggiunti e, spesso, diventano anche dannosi per il nostro corpo. Davvero vogliamo sostituire la coccola di un pasto caldo, profumato e che appaghi i nostri sensi (e il nostro stomaco) con un beverone dal gusto dubbio e un colorito ancora peggiore? No grazie!

Meglio anche evitare diete restrittive che prevedono l’esclusione di molti alimenti o, peggio, di interi gruppi alimentari: in questo modo dovremmo limitare il consumo di parecchi alimenti con il rischio che le rinunce da fare diventino troppe e che quindi questo regime troppo severo possa durare solo per pochi giorni o settimane.

Allora quale è il segreto per tornare alla normalità e al nostro peso abituale?

Lo possiamo esprimere con due sole parole: pazienza e costanza. La pazienza di saper aspettare, per mettere in pratica delle buone abitudini alimentari che ci porteranno ad ottenere i risultati sperati, ma con calma per evitare forme di stress al nostro corpo; la costanza invece per generare una nuova abitudine che diventi duratura nel tempo, senza farci pesare i cambiamenti necessari e per permetterci, soprattutto, di mantenere a lungo quanto raggiunto.

Alcuni semplici consigli della dietista per gestire facilmente l’alimentazione

Riprogrammare un’alimentazione corretta significa prima di tutto avere regolarità: devono essere definiti almeno tre pasti al giorno, che comprendano la colazione, il pranzo e la cena. Ad ogni pasto dovrebbe essere presente una quota di carboidrati complessi, una quota proteica e una di grassi buoni, accompagnati da abbondante verdura di stagione. Le quantità non devono essere troppo ridotte o rischieremo di avere molta fame dopo poche ore dal pasto.

Se i pasti sono distanti tra loro o se non dovessero essere sufficienti, è consigliabile aggiungere uno o due spuntini nell’arco della giornata. Anche questi devono essere nutrienti, ma non devono sostituire i pasti né saziare in modo eccessivo.

Risulta davvero importante anche variare nella scelta dei cibi consumati e prediligere cotture semplici, per preparare alimenti leggeri e facilmente digeribili. Non è necessario preparare pasti diversificati dal resto della famiglia, con alcuni accorgimenti e un po’ di fantasia, tutti i piatti possono essere appetibili e diventare dei gustosi manicaretti.

Nel ristabilire un ordine alimentare, non possiamo dimenticarci dell’idratazione: è importante bere almeno due litri di acqua al giorno e mantenere un’idratazione costante per il nostro corpo.

Anche mangiare lentamente e masticare in modo accurato permette di raggiungere la sazietà, evitando di mangiare troppo. Consumare il pasto da seduti inoltre, permette anche una maggiore soddisfazione, evitando così di cedere ai fuori pasto.

Anche l’esercizio fisico ovviamente diventa fondamentale: non importa quale tipologia venga effettuata, ma esercitarsi per almeno 30 minuti al giorno, ci aiuta a ristabilire una forma fisica corretta e a mantenere un buon tono dell’umore.

Come dice un antico detto quindi, “non si ingrassa da Natale a Capodanno ma da Capodanno a Natale”.

Rimani aggiornato sulle nostre iniziative attraverso i nostri canali social, interagisci con noi e fissa una consulenza.

Dietista Pesenti Federica

CAA

Per prima cosa definiamo il concetto di comunicazione.

“Può essere intenzionale o non intenzionale, implicare l’uso di segnali non convenzionali, utilizzare un codice condiviso o non condiviso, prevedere l’uso di modalità verbali o non verbali. Tutte le persone possono comunicare in qualche modo e l’efficienza e l’efficacia dei processi comunicativi possono variare in base a fattori individuali e ambientali”.
(National Joint Commitee for the Comunication Needs of Persons With Severe Disabilities, 1992).

Secondo la Società internazionale della Comunicazione Aumentativa Alternativa (ISAAC), la CAA è definita come un insieme di strumenti e strategie che un individuo utilizza per affrontare con successo le sfide comunicative della quotidianità.

  • Aumentativa in quanto non si limita a sostituire o a proporre nuove modalità comunicative ma, analizzando le competenze del soggetto, indica strategie per incrementare le stesse (ad esempio le vocalizzazioni o il linguaggio verbale esistente, i gesti, nonché i segni).
  • Alternativa in quanto si avvale di strategie e tecniche diverse dal linguaggio parlato.

Secondo i principi della CAA, essa può avvenire attraverso diverse modalità:

  • La voce;
  • I gesti;
  • Il linguaggio del corpo;
  • Il linguaggio dei segni;
  • Le immagini e supporti visivi;
  • I dispositivi di sintesi vocale.

La voce, i gesti, il linguaggio del corpo e il linguaggio dei segni, fanno parte della comunicazione senza supporto, cioè l’individuo non fa uso di strumenti esterni, ma si avvale dell’uso informale dei gesti (es. indicare) e del linguaggio del corpo (es. alzare il sopracciglio);

Le immagini e i supporti visivi rientrano nella categoria della comunicazione con supporto, cioè l’individuo si avvale di strumenti e supporti esterni per comunicare che vanno da sistemi a bassa tecnologia come PECS, agende iconiche e agende dei bisogni, a sistemi più avanzati a media/alta tecnologia, come ad esempio strumenti che registrano messaggi, tablet con software dedicati, sintetizzatori vocali (SDG) che permettono una comunicazione veloce ed efficace.

Con chi viene utilizzata la CAA

Viene utilizzata, per la stragrande maggioranza dei casi, con individui affetti da gravi patologie che impediscono e inficiano l’aspetto comunicativo, come il disturbo dello spettro autistico.

Tuttavia, la CAA può essere utilizzata con successo anche nelle diverse situazioni di disabilità sviluppata in età adulta, in seguito a traumi, come la sclerosi laterale amiotrofica, l’Alzheiemer, afasia grave, ictus, sclerosi multipla.

Ma non solo. Pensiamo ai segnali stradali: essi posso essere categorizzati nella CAA come strumenti di comunicazione con supporto, in questo caso si tratta di immagini.

Più precisamente possiamo definire i segnali stradali in base a queste tre caratteristiche:

  • Simboli, comunemente condivisi, che veicolano un significato (Comunicazione),
  • Hanno la funzione di aiutaci a porre maggiore attenzione a ciò che dobbiamo eseguire in strada (Aumentativa)
  • Vengono messi al posto del vigile che dovrebbe dirci cosa fare (Alternativa)

Capiamo quindi che è riduttivo pensare di poter utilizzare la CAA solo in presenza di autismo.

La CAA è una proposta interessante per le situazioni in cui la comunicazione è temporaneamente preclusa lungo i canali tradizionali: in terapia intensiva, in pronto soccorso, per i primi approcci con la lingua locale da parte di persone straniere.

Inoltre, la CAA si è rivelata anche un utile ed apprezzato strumento per tutti i bambini in età prescolare che muovono i primi passi nel mondo della lettura e dell’autonomia.

A cosa serve la CAA?

Ricapitolando quanto detto fino ad ora, possiamo dire che la CAA:

  • Aiuta il bambino ad esprimere un suo bisogno comunicativo.
  • Serve a sostenere il bambino nella comprensione di quanto gli viene detto. Molto spesso diamo per scontato che i bambini capiscano ciò che gli diciamo e tendiamo a ripetere molte volte le nostre richieste per far sì che le esaudiscano in gran fretta, questo però, molto spesso, crea l’effetto contrario, crea confusione e disorientamento. Aiutare il bambino a porre attenzione al linguaggio dell’adulto, utilizzando la CAA come strumento, sarà la strada vincente.
  • Aiuta a contenere crisi comportamentali. Un bambino che ha la possibilità di esprimersi e alla quale è data una possibilità di capire e prevedere l’ambiente che lo circonda, diventerà, come per magia, un bambino più paziente e fiducioso nell’adulto che ha di fronte.
  • Aiuta a gestire la quotidianità e le routine giornaliere. Mediante strategie visive, riusciamo a dare ai bambini dei punti di riferimento sui quali ancorarsi durante la giornata.

Chi stabilisce se usare o meno la CAA?

A decidere se è il caso di iniziare un percorso di CAA è l’equipe di riferimento del bambino, non sarà il genitore e neanche l’insegnante. La decisione verrà presa tenendo conto di tanti fattori, primo fra tutti l’ambiente in cui il bambino è immerso, è necessario che la famiglia sia la protagonista principale di questo enorme cambiamento, così come la scuola ha un’importanza fondamentale nell’accompagnare il bambino in questo percorso.

Un Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva e un Logopedista debitamente formati sono le persone principali alle quali rivolgersi per iniziare un trattamento di questo tipo. Se il vostro terapista non dovesse conoscere le tecniche di CAA potreste rivolgervi ad un ausilio-teca, in cui troverete personale esperto che dopo un’attenta valutazione del paziente e del contesto in cui è inserito potrà suggerirvi il percorso migliore da eseguire.

CAA: Come può essere utile in presenza di DSA o ADHD

Nella mia attività di tutoraggio, mi sono trovata spesse volte ad utilizzare la CAA come strumento di potenziamento per le attività di studio.

Principalmente mi avvalgo della comunicazione con supporto, più precisamente utilizzo il rinforzo delle PCS immagini.

  • Per imparare le lingue straniere
  • Per imparare a memoria poesie, elenchi, …
Immagine che contiene testo, lavagnabianca

Descrizione generata automaticamente
  • Nella creazione di mappe concettuali
  • Per ripetere una storia
CAA
  • Per stabilire una routine giornaliera
  • Per comprendere meglio una consegna
  • Per ricordare una procedura
  • Per riordinare i propri materiali

Quello che è importante sottolineare è che la CAA si “crea su misura”. A seconda dei bisogni specifici di un individuo si stabilisce una strategia di intervento.

Pensiamo alla Comunicazione Aumentativa Alternativa come uno strumento e una strategia per rendere autonomi i nostri bambini nella comunicazione con gli altri, nella percezione del mondo esterno e nell’autoregolazione.

Programmi utili per i genitori

Per chiunque volesse provare a sperimentare la CAA, on line si trovano numerosi simboli da poter scaricare e utilizzare.

Esistono, inoltre dei programmi di facile utilizzo che potete acquistare, sempre e solo dopo averne parlato con tutta l’equipe che segue il bambino. Tra i migliori mi sento di citarne due:

  • SymWriter, Auxilia
CAA Comunicazione - Programmi per genitori
  • Geco, Anastasis

Se ti è piaciuto l’articolo e vuoi avere maggiori informazioni scrivi una e-mailcentrolatrottola@gmail.com o visita la nostra pagina Facebook “La Trottola – Centro per l’Età Evolutiva”.

Dott.ssa Sabrina Conti, Educatore psico-pedagogico, Tutor DSA ADHD

Dal 14 Novembre al 22 Novembre 2020 si è celebrata, la settimana nazionale Nati per Leggere, istituita nel 2014 per promuovere il diritto alle storie delle bambine e dei bambini.

La lettura ad alta voce ai bambini, fin dalla tenera età, non solo è un’attività utile per lo sviluppo del bambino, ma è anche un’attività coinvolgente, in grado di rafforzare e avvalorare la relazione adulto-bambino.

I libri non sono dei semplici giochi, ma dei veri e propri strumenti validi per aiutare il bambino a sostenere il proprio sviluppo cognitivo ed emotivo, oltre che a sviluppare altre abilità, tra cui migliorare la capacità di concentrazione e attenzione. Insegnare al bambino ad essere concentrato in un’attività fin dai primi anni di vita, ad essere parte di un momento di lettura, lo aiuterà a mantenere l’attenzione, ma anche a sviluppare capacità di ascolto e stimolare la curiosità.

Un bambino stimolato quotidianamente dalla lettura acquisirà un vocabolario più ricco, avrà più capacità di immaginazione, sarà in grado di esprimersi meglio rispetto ai coetanei non lettori e sarà sempre curioso di scoprire il mondo. Pensate che è possibile leggere ai bambini anche durante la gravidanza, recenti studi dimostrano come il bambino sia in grado di sentire la musica mentre si trova ancora in grembo, allo stesso modo è in grado di riconoscere la voce della mamma e del papà.

Nel mio lavoro sono a stretto contatto con bambini in età scolare, i quali mi riferiscono spesso che la lettura è noiosa e per questo non amano leggere. Abituare un bambino a scoprire un libro fin da piccolo, lo aiuta anche a sviluppare l’idea che la lettura non sia necessariamente qualcosa di noioso, ma al contrario può essere divertimento, scoperta e gioco.

Ma perché leggere al nostro bambino?

Oltre a tutti i benefici visti precedentemente, considerate che al bambino piace ascoltare la vostra voce, sentire il vostro contatto durante la lettura, inoltre quel tempo è un momento di condivisione, in cui stare insieme a voi, il vostro bambino si ricorderà sempre di questi momenti trascorsi insieme.

Nei libri con molte immagini è utile raccontarle al bambino mediante brevi frasi o chiedendo al bambino stesso, se in grado di rispondervi, cosa lui vede in quell’immagine. Da ogni storia, nascono altre storie e mille domande che possono trasformarsi in narrazioni, racconti di esperienze di vita e condivisione con il vostro bambino. Inoltre, una storia letta prima di andare a dormire favorisce il rilassamento del bambino e quindi il sonno.

Spesso mi sento chiedere come fare a scegliere il libro giusto, e qualcuno di voi ora si starà chiedendo, perché esiste un libro giusto? La risposta è si, ad ogni tappa di sviluppo corrisponde una tipologia diversa di lettura, pensata appositamente per stimolare al meglio il vostro bambino in quella specifica fase di crescita.

Vediamo nel dettaglio quali libri scegliere, in relazione all’età e alle abilità del bambino:

  • Libri sensoriali: i bambini piccoli sono maggiormente interessati a libri morbidi o di cartone. Questi libri hanno generalmente un’immagine su ciascuna pagina. I libri di cartone possono avere dei fori attraverso cui i bambini possono osservare le diverse figure. Altri sono realizzati con diversi materiali così da sviluppare sensi come tatto e olfatto; altri hanno invece dei pulsanti sonori che producono suoni come i versi degli animali, che sono tra le prime “parole” che il bambino produce. Esistono anche libri in plastica in grado di galleggiare, che possono essere utilizzati durante il momento del bagnetto. L’aspetto che più attrae i bambini verso questi libri sono i diversi materiali che li compongono, le attività, i suoni e gli odori. È molto importante catturare l’attenzione del bambino, così che non si annoi, ma al contrario sia interessato dall’attività che gli proponete;
  • Libri con singole immagini: sono i libri adatti ai bambini dai 12 ai 18 mesi, attratti dalle singole immagini che amano guardare insieme a voi genitori. Sono libri che trattano specifici argomenti familiari al bambino, come il bagnetto, la nanna, l’asilo, la pappa o la fattoria degli animali. Solitamente sono libri che presentano un’unica grande figura che occupa tutto lo spazio della pagina; alcuni hanno delle finestrelle o dei fori che possono essere aperti o chiusi dal bambino. Sono libri che non prevedono il racconto di una vera storia con un inizio e una fine, ma permettono al bambino di conoscere il nome delle figure e quindi espandere il proprio vocabolario.
  • Libri descrittivi: dai 12 ai 24 mesi i bambini sono interessati a libri che narrano situazioni quotidiane come il vestirsi, l’andare a scuola o al parco, o andare a trovare i nonni. Le immagini rappresentate sul libro descrivono la sequenza di azioni prevista, così da mostrare al bambino le diverse fasi della routine. In questo caso la sequenza di immagini ha un inizio, uno svolgimento e una fine e, oltre all’immagine, è rappresentata una breve frase per raccontare ciò che accade. Questi libri sono utili per permettere al bambino di collegare ciò che accade nel libro alle proprie esperienze personali e quotidiane;
  • Libri con storie: tra i 2 e 4 anni i bambini amano ascoltare una storia scritta in un libro, storie con un inizio, uno svolgimento e una fine. Sono storie che prevedono la presenza di un protagonista, che ha un problema e cerca di risolverlo. I libri che terminano sempre con un lieto fine e il protagonista trova la soluzione al problema riscontrato. Possono essere utili al bambino parchè favoriscono la comprensione delle azioni, emozioni e intenzioni. Gli argomenti delle storie scelte dovrebbero essere familiari ai bambini, meglio scegliere libri con protagonisti persone o animali così che i bambini si possano rispecchiare nella storia;

Iniziare fin da subito a leggere libri consentirà al bambino di ascoltare intorno ai 4 anni, storie più lunghe e complesse, nonché di approcciarsi a libri più lunghi in cui ogni immagine sarà associata ad una frase, il tutto attraverso un approccio ludico ed educativo alla lettura.

Per scoprire quale libro è più adatto al tuo bambino contatta il Centro La Trottola, sarà presto disponibile il corso di Parent Coaching: “Oltre il libro”, rivolto a tutti i genitori che potrà esservi di aiuto e accompagnarvi in questo percorso! Siete curiosi di saperne di più? Contattateci tramite mail centrolatrottola@gmail.com. Nel frattempo…. STAY TUNED!