Insegnanti efficaci

Corso di aggiornamento Professionale sulla relazione interpersonale e sulla comunicazione

Descrizione del corso

Il corso Insegnanti Efficaci è la versione italiana di Teacher Effectiveness Training. Assieme ai corsi paralleli per genitori e per giovani esso si basa sul modello formativo dell’ Effectiveness Training International. ideato da Thomas Gordon, allievo di Carl Rogers, e diffuso in tutto il mondo dai suoi numerosi collaboratori.

Il corso Insegnanti Efficaci si prefigge di sviluppare o migliorare la sensibilità e le competenze necessarie per affrontare con successo i complessi e molteplici aspetti della vita scolastica. Esso unisce la psicologia umanistica di Carl Rogers con la riflessione pedagogica, la ricerca metodologica e le tecniche didattiche più avanzate, nella definizione di un modello di aggiornamento professionale capace di massimizzare e ottimizzare la qualità dell’esperienza scolastica e il tempo di lavoro effettivamente utile e significativo, riducendo al minimo il malessere delle persone.

A tal fine il corso valorizza la sensibilità e la tendenza formativa presente nelle persone e facilita l’acquisizione delle competenze necessarie per risolvere i numerosi e complessi problemi di relazione e di comunicazione che insorgono quotidianamente nel contesto della scuola.

Tali abilità, una volta acquisite, facilitano realmente la soluzione dei problemi e progressivamente contribuiscono alla creazione di un clima di lavoro salutare, soddisfacente e produttivo per l’intera comunità scolastica. Un ulteriore vantaggio è nella possibilità di trasferire tali capacità relazionali in altri contesti come la famiglia, il lavoro, le amicizie.

Ciò che distingue questo corso da numerose altre proposte formative è il suo obiettivo di unire il pregio della sistematicità e compiutezza a quello della relativa brevità del tempo di aggiornamento, il tutto a costi facilmente accessibili.

Caratteristiche

E necessario innanzitutto precisare che quello che viene qui presentato, diversamente dalla utilizzazione parziale che ne è stata fatta finora in Italia, è il programma originale e completo così come è stato elaborato da Thomas Gordon e come viene attualmente diffuso e applicato in altre nazioni.
Il corso è tenuto esclusivamente da persone formate e autorizzate da Effectiveness Training Inc.. In Italia tali persone sono certificate dall’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona (IACP) che ha l’esclusiva del metodo.

Insegnanti Efficaci è un corso breve (durata minima di 24 ore) di aggiornamento organico e integrato, che ha per destinatari docenti, animatori e educatori, e chiunque debba esercitare nel suo ambito attività di insegnamento.

Questo corso è forse il programma di maggior successo che sia mai stato indirizzato agli insegnanti allo scopo di migliorare la conduzione della classe, il controllo della disciplina e la capacità di comunicazione interpersonale, di risolvere i conflitti e incrementare la consapevolezza nel campo dei valori e delle scelte.
Dal suo inizio ad oggi si sono formati in questo metodo oltre un milione di insegnanti e formatori di oltre trenta paesi del mondo.

Il Teacher Effectiveness Training, realizzato da Gordon nel 1966, si basa sul pensiero e sulla prassi educativa di Carl Rogers e integra l’approccio umanistico con tecniche didattiche avanzate. Esso è strutturato in modo da proporre contemporaneamente e in maniera integrata il livello della teoria e quello della esperienza ed ha pertanto una valenza cognitivo-esperienziale.

Esso deriva da numerose e qualificate esperienze di ricerca pedagogica, e si compone di una serie di metodi che i partecipanti possono apprendere e applicare nel loro lavoro come nella loro vita.

E’ opportuno sottolineare che, al di là dei metodi e delle tecniche, è di fondamentale importanza che i partecipanti comprendano e condividano i principi concettuali a cui essi si ispirano: una filosofia decisamente democratica, centrata sul rispetto delle persone, e basata sulla convinzione che in caso di conflitto non è giusto che a vincere sia solo una delle due parti in causa (ad esempio: l’adulto o l’adolescente). Una soluzione produttiva viene raggiunta solo quando entrambi si sentono vincenti perché hanno veramente collaborato nella comprensione del problema e nella ricerca delle soluzioni, un clima di autentica condivisione del potere e della responsabilità.

Obiettivi

Obiettivi generali

Lo scopo principale del corso Insegnanti Efficaci è quello di sviluppare e affinare la competenza relazionale degli insegnanti di ogni ordine e grado. Vuole formare “insegnanti efficaci” nella comunicazione educativa, intendendo per efficacia la capacità di esercitare una effettiva, concreta influenza sugli allievi senza far ricorso all’uso del potere.

Più in particolare lo scopo di questo corso è quello di incrementare la qualità e la quantità di tempo dedicato nella scuola al processo di insegnamento/apprendimento facendo risparmiare a insegnanti, allievi e responsabili della scuola tempo ed energie facilmente dispersi per far fronte ai problemi e ai conflitti presenti nelle classi e nella scuola.

insegnanti efficaci

Obiettivi specifici

Gli obiettivi del corso possono essere chiaramente compresi se si fa riferimento alle seguenti competenze relazionali che i partecipanti hanno l’opportunità di apprendere, e che costituiscono di fatto il contenuto del corso:

  1. Osservare e descrivere oggettivamente il comportamento, proprio e degli altri, evitando l’uso di etichette, valutazioni e giudizi personali fuorvianti.
  2. Identificare le aree problematiche ed apprendere ad attribuire correttamente, in situazioni conflittuali, la competenza dei problemi a noi o agli altri al fine di individuare una via di soluzione.
  3. Apprendere nuove e più efficaci modalità di ascolto e comprensione empatica al fine di avviare in modo utile una relazione di aiuto.
  4. Confrontarsi positivamente e produttivamente con gli altri, specialmente nelle situazioni in cui gli altri hanno comportamenti per noi “inaccettabili”, esprimendo in modo chiaro e congruente fatti, pensieri e sentimenti.
  5. Esprimere liberamente le proprie emozioni e le proprie opinioni senza ferire o ingannare l’
  6. Saper integrare le capacità di ascolto e di confronto precedentemente apprese.
  7. Apprendere come e quando impiegare metodi “democratici” nella risoluzione dei conflitti, al fine di individuare soluzioni comuni che rispondano ai bisogni di tutte le parti in causa.
  8. Offrire opzioni efficaci a risolvere le collisioni di valori.
  9. Struttura del corso

Il Corso è di­viso in otto moduli:

1° modulo

  • Presentazione del corso e degli obiettivi.
  • Analisi delle aspettative e dei bisogni dei partecipanti.
  • Definizione del comportamento. Comportamenti dell’
  • Come capire il comportamento delle persone.
  • Il rettangolo del comportamento.
  • Come riconoscere, affrontare e risolvere i problemi.
  • Di chi è il problema?

2° modulo

  • Come prestare ascolto e attenzione all’
  • Le barriere alla comunicazione.
  • La teoria della comunicazione.

3° modulo

  • Le caratteristiche di una relazione di aiuto.
  • L’ascolto passivo.
  • L’ascolto attivo.
  • L’

4° modulo

  • Come ottenere ascolto e attenzione dagli altri.
  • I messaggi in prima persona.
  • Il confronto e l’assertività.
  • Genuinità e empatia.

5° modulo

  • Come trattare la resistenza al cambiamento.
  • La teoria dell’iceberg: cosa c’è sotto l’ira?
  • La teoria dei bisogni di Maslow.
  • Il cambio di marcia.

6° modulo

  • Come risolvere gli inevitabili conflitti in modo che tutte le parti in causa si sentano rispettate.
  • Conflitti su bisogni concreti e collisioni di valori.
  • Stili di risoluzione dei conflitti.
  • Come lavorare efficacemente in team.

7° modulo

  • Uso del potere.
  • Metodi I e II: aspetti positivi e aspetti negativi.
  • Come rendere produttiva la conflittualità.
  • Il metodo III.

8° modulo

  • Come promuovere l’autocontrollo e l’
  • Come modificare l’ambiente scolastico.
  • Come trattare le collisioni di valori.
  • Le opzioni ad alto e a basso rischio per la relazione.

Metodologia

Il corso Insegnanti Efficaci si ispira ai modi di essere” e agli atteggiamenti facilitanti” di Carl Rogers e si presenta come un corso strutturato, con sequenze temporali precise e ricco di materiale didattico. Attua una forma di apprendimento attiva e impegna i partecipanti nella diretta esperienza dei concetti e delle abilità insegnate. Facilita la condivisione di esperienze e l’espressione di idee, dubbi e problemi.

Il processo di apprendimento si svolge lungo un cammino articolato in quattro momenti essenziali:

Strutturare le varie attività: si tratta di una breve presentazione dei contenuti e degli obiettivi di ogni modulo, con l’uso di sussidi audiovisivi.

Interessare i partecipanti con l’uso di role play, di ricordo guidato di importanti esperienze, di riflessioni scritte, di esercizi, di casi esemplari, di laboratori esperienziali effettuati in coppie, triadi, piccoli gruppi.

Discutere quanto appreso condividendo in piccoli e grandi gruppi le intuizioni e le nuove tecniche apprese.

Applicare quanto imparato e sperimentato nelle proprie attività personali e professionali, esercitandosi con il personale della propria scuola, in famiglia ecc. e cominciando a pianificare l’uso costante delle abilità apprese nel proprio lavoro.

Materiale didattico

I partecipanti utilizzeranno un quaderno di lavoro (workbook) appositamente predisposto. Alla fine del corso ogni partecipante riceverà un certificato di partecipazione.

Organizzazione

Il corso ha una durata di 24 ore suddivise in 8 incontri di 3 ore ciascuno oppure in 4 incontri di 6 ore ciascuno. Soluzioni differenti possono essere concordate.

Formatore

Il corso sarà tenuto dalla Dott.ssa Simona Volpi Psicologa – Psicoterapeuta individuale e di gruppo dell’Approccio Centrato sulla Persona – Formatrice Gordon.

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Spartan Race

Oggi parliamo di un argomento particolare e poco conosciuto. Vi chiederete anche in che modo sia collegato ai bambini, per scoprirlo dovrete arrivare fino in fondo perché oggi parliamo di Spartan Race.

Il nome incute subito timore ed evoca immagini decisamente poco fanciullesche, ma sono sicuro che la maggior parte di voi non sappia che cosa sia una Spartan Race o non vi abbia mai partecipato.

Partiamo dall’inizio, la Spartan Race è probabilmente la gara OCR (Obstacle Course Racing) più famosa al mondo, si tratta infatti di una gara di corsa su diverse distanze (5/10/21/50 km) sul cui percorso i concorrenti si troveranno ad affrontare numerosi e differenti ostacoli: fisici, mentali, di abilità, di coordinazione, di volontà.

Se vogliamo trovare dei termini di paragone, immaginiamoci qualcosa di simile ai giochi senza frontiere dove però gli ostacoli e le sfide da superare richiamano alla mente percorsi di addestramento militare: pesi da spostare, ostacoli da superare, muri da scavalcare, vasche di fango o acqua da superare, fili spinati e così via. Si tratta però di una vera e propria gara con batterie di partenza competitive, nelle quali gareggiano gli atleti professionisti con in palio dei premi in denaro, ma anche batterie non competitive, nelle quali si trovano invece atleti dilettanti, appassionati di fitness, corridori occasionali, gruppi di amici o colleghi che partecipano per la gloria personale e per il divertimento condiviso.

Le Spartan Kids

E’ proprio questo spirito selvaggio che anima le Spartan Race che le fa essere più affini ai bambini, loro sempre pronti a tuffarsi nel fango e ad arrampicarsi sopra e sotto ad ogni ostacolo. Infatti gli organizzatori delle gare hanno ben pensato di organizzare, nella maggior parte delle competizioni, oltre alle solite distanze per adulti, anche dei percorsi apposta per piccoli spartani temerari, le Spartan Kids. Queste Kids Race non hanno proprio nulla da invidiare alle gare degli adulti, infatti, gli ostacoli che si trovano sul loro percorso sono gli stessi dei percorsi degli adulti, ma ovviamente riadattati in difficoltà e dimensioni per i piccoli atleti.

I genitori hanno la possibilità di seguire, affiancare, incoraggiare, sostenere i propri figli nella corsa e possono anche essere fisicamente di aiuto e supporto laddove i piccoli atleti non riescano in autonomia ad affrontare e superare un ostacolo. Lo spirito di questa gara è fondamentalmente di mettere alla prova le capacità motorie dei bimbi, di provare a fargli fare qualcosa che ha un gusto e un sapore di straordinario nella sua ordinarietà. Scalare un ostacolo molto più alto di loro, scendere da una collinetta con le proprie forze, fare affidamento sul proprio equilibrio e sulla forza e coordinazione delle proprie gambe e braccia, saltare una fila di pneumatici, gattonare dentro ad un tunnel, tuffarsi dentro a vasche di fango come fossero dei militari in addestramento.

L’obiettivo per i bambini è semplicemente terminare la gara con le loro forze, non importa in quanto tempo, per comprendere il significato del poter fare da soli, contare sulle proprie capacità, ma anche scoprire e scontrarsi con i propri limiti.

La nostra missione è quella di ispirare i bambini a stare all’aperto, essere attivi e divertirsi – spiegano i promotori di Spartan Race Kids – vogliamo incoraggiarli a saltare, correre e aiutare gli altri mentre superano gli ostacoli.

Le parole dei piccoli atleti

Da Neuropsicomotricista che ha partecipato e continua a partecipare da sportivo e grande appassionato alle Spartan Race mi sono molto incuriosito di questa particolare e interessantissima opportunità per i più piccoli e ho voluto quindi cercare online e tradurre per voi le parole e le emozioni raccontate in alcuni video da diversi bambini che nel mondo hanno già provato e partecipato a queste corse ad ostacoli all’aria aperta. Vediamo insieme cos’è una Spartan Kids vista dagli occhi e dalle esperienze dei piccoli spartani.

Adoro il fatto che ci sia un mucchio di corsa e che si possa fare con gli amici.

E’ un’occasione di fare attività fisica, di mettere in gioco e alla prova le proprie competenze motorie, ma è anche un’occasione di condivisione sociale con amici e familiari, dove potersi divertire insieme.

Mi capita di correre e mi piace l’aria aperta e la natura. È come se mi desse più energia.

E’ un’occasione di vivere e sperimentare la natura, gli spazi aperti e l’outdoor come oramai sempre più raramente capita ai nostri bambini e questa immersione di ossigeno, sole e ampio spazio diventa un’iniezione di energia incredibile.

Non guardi film a casa tua, corri in giro e tira fuori la tua energia.

E’ un’occasione di poter mettere in gioco tutta la propria energia, vivacità e curiosità che caratterizza il periodo dell’infanzia, una contrastante alternativa alla televisione e agli strumenti tecnologici capaci di ipnotizzare tutti noi anche per ore inerti sul divano.

Di solito vado con amici che sono molto più forti e veloci di me, è come se mi spingessi e rendessi il mio sport sempre migliore.

E’ un’occasione di sfida, di competizione, per mettersi in gioco e alla prova con sé stesso, ma anche con gli amici, diventa tutto più stimolante, più adrenalinico, e soddisfacente.

Sono pronto a tutto oggi, questo è il mio momento!

E’ un’occasione per i nostri bambini di vivere un momento tutto loro, in cui possono essere protagonisti al 100% sempre consapevoli che accanto a loro nella corsa in ogni momento possono trovare un volto familiare a cui poter chiedere aiuto di fronte alla difficoltà o alle cadute.

Non perdo mai. O vinco o imparo. Quando fallisco un ostacolo, mi rialzo e riprovo; più intelligente, più forte e più veloce. Non smetto mai di provare e non smetto mai di imparare.

E’ un’occasione di poter mettere in gioco la propria resilienza, la propria forza motivazionale, è un’occasione per poter imparare a guardare con fiducia alle sconfitte, agli errori personali e alle cadute, per vivere sulla propria pelle che rallentare, sbagliare, fermarsi non sono mai dei punti di arrivo pieni di giudizio e rammarico, ma dei punti di partenza pieni di possibilità e aspettative per poter imparare e migliorare.

A quale età  e come funziona

Se quello che avete letto fino ad ora vi sta incuriosendo e vi foste chiesti “ma come posso preparare mio/a figlio/a ad una gara del genere?”, “di che cosa c’è bisogno?”, “quanto dura la gara dei bambini?”, allora adesso proverò a darvi qualche risposta.

Partiamo dall’età e dall’allenamento. Possono partecipare alle gare i bambini dai 4 ai 13 anni, quelli più grandicelli dai 10 ai 13 anni possono anche scegliere se gareggiare in modo competitivo, guadagnando medaglie speciali per chi arriva sul podio. Per poter affrontare la gara non serve una formazione o un allenamento specifico, i bambini devono semplicemente avere il desiderio di correre all’aperto e divertirsi. Non c’è l’obbligo o la necessità di essere particolarmente coraggiosi, performanti o in forma fisica per potersi iscrivere, anzi, tutte queste qualità si svilupperanno col tempo partecipando! Ci sono bambini e ragazzi di qualsiasi genere, età, abilità, mentalità e forma fisica che partecipano e tutti quelli che raggiungono l’arrivo possono chiamarsi Spartans, nessuno escluso.

Di cosa può esserci bisogno? Sicuramente un vestiario pratico adatto all’esercizio fisico e delle scarpe comode e robuste, siate consapevoli che al 100% il vostro bambino si bagnerà, si sporcherà e si infangherà durante  la gara. Cappello e crema solare se un sole caldo, strati extra se invece fa freddo, e non dimenticatevi un cambio di vestiti e un asciugamano per il post gara, indipendentemente dalle condizioni climatiche. In occasione di tutte le gare gli organizzatori costruiscono una Festival Area dove i partecipanti possono rifornirsi di cibo e acqua oltre che trovare numerosi gadget.

Il tempo di percorrenza di gara dipende ovviamente dal tuo bambino, ma se guardiamo i dati che mostrano i tempi medi di arrivo troviamo le seguenti tempistiche: 20 minuti (800 m), 30 minuti (1600 m) e 50 minuti (3200 m).

La Spartan Race è un’esperienza unica di corsa ad ostacoli divertente e sicura per bambini dai 4 ai 13 anni. I bambini più piccoli acquistano fiducia mentre si divertono correndo, saltando, tuffandosi, arrampicandosi e strisciando. I bambini più grandi possono aumentare la sfida e persino competere in gare a tempo contro gli altri. Ogni bambino che taglia il traguardo finale si guadagna con le proprie forze la propria medaglia Spartan Kids.

Questa della Spartan Race è solo uno di quelli che possono essere infiniti altri esempi di attività motorie e sportive altamente motivanti e che si possono anche svolgere all’aria aperta in ampi spazi, basta trovare quella giusta per il tuo bambino o la tua bambina, e perché no, magari anche per te papà o mamma.

Con queste poche righe non voglio e non ho assolutamente la presunzione di prescrivere Spartan Race a tutti quanti, ma sicuramente di invitare tutti noi, me compreso, a tornare bambini un po’ più spesso, per scoprire gusti, sapori ed emozioni che spesso dimentichiamo o ci neghiamo.

Detto questo, oggi vi saluto con il tipico, ma famoso saluto Spartano: AROO.

Se l’argomento vi ha incuriosito e volete maggiori informazioni contattatemi e scrivete una email a centrolatrottola@gmail.com oppure visitate la nostra pagina Facebook “La Trottola – Centro per l’Età Evolutiva”.

Dottor Marco Bonacina – Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Terapista DIR Floortime, Insegnante Certificato A.I.M.I., IBFF® Official Instructor

Natale dieta

Seguire un percorso dietetico richiede impegno e costanza per ottenere dei risultati che possano poi rimanere duraturi nel tempo.

Ci sono però alcuni periodi in cui risulta più difficile seguire o iniziare un percorso per una sana alimentazione. Tra questi periodi rientrano sicuramente le festività natalizie.

Come comportarsi allora in questo periodo dal punto di vista alimentare? Ci sono dei suggerimenti pratici che possono semplificare le nostre scelte a tavola? Vediamo insieme come affrontare questi giorni di festa in modo sereno anche da questo punto di vista, così importante.

Concedersi qualche giorno libero dalla dieta è fondamentale durante le festività

Sì proprio così! Per vivere serenamente una dieta, ogni tanto bisogna concedersi qualche strappo alla regola. Lo stesso vale durante il periodo natalizio: concedersi due o tre giorni “liberi” è molto importante e si evita così di vivere la dieta come una privazione.

Questi due o tre giorni liberi dalla dieta, potrebbero coincidere con le feste in cui i pasti sono più ricchi, come per esempio la vigilia di Natale, Natale e San Silvestro. In questi giorni scelti possiamo non seguire la dieta e mangiare liberamente. Questo significa che si può assaggiare un po’ di tutto, non è necessario preparare pasti differenziati per chi sta seguendo uno schema dietetico: tutti potranno mangiare ciò che viene preparato senza dover pensare a pesare il cibo.

Anche in questi giorni liberi però, è importante fare scelte di buon senso, per evitare che, al termine del periodo delle festività, si possano avere dalle amare scoperte, legate all’aumento di peso. Ecco allora alcuni esempi pratici per vivere sì l’alimentazione in modo libero nei giorni scelti, ma facendo in modo di non avere delusioni poi a distanza di alcune settimane e dover ricominciare daccapo i sacrifici della dieta.

Nei due o tre giorni scelti, per esempio, abbiamo già detto che non servirà un menù a parte per chi sta seguendo un percorso dietetico. È importante però mangiare solo ed esclusivamente al pasto. È bene evitare invece di continuare a mangiucchiare durante tutta la giornata o questo corrisponderà quasi certamente ad un introito calorico eccessivo. Anche perché, come abbiamo visto nei giorni precedenti, i cibi di piccole dimensioni che si prestano bene a continuare a stuzzicare, come per esempio, frutta secca e dolci vari, sono anche cibi che, se consumati in quantità eccessiva, apportano sicuramente calorie in eccesso al nostro corpo.

Un’altra attenzione da avere è quella di non riutilizzare gli avanzi nei giorni successivi o, a questo punto, i giorni liberi dalla dieta non saranno più solo due o tre ma diventeranno troppi, con i rischi di cui si parlava in precedenza.

Attenzione però: questo non significa che si debba sprecare il cibo avanzato! Ci sarà sempre qualche parente, amico o vicino che si proporrà per finire il cibo rimasto! Chi invece sta seguendo un regime dietetico, è meglio non consumi le portate avanzate.

Quale alimentazione adottare invece nei giorni vicini alle festività?

Abbiamo stabilito come sia importante, anche dal punto di vista sociale, prendersi due o giorni liberi dalla dieta durante il periodo delle festività natalizie. Come alimentarsi però nei giorni vicini a queste feste?

È importante, fin dai giorni immediatamente successivi alle festività scelte, riprendere una sana e corretta alimentazione, scegliendo dei metodi di cottura sani, senza esagerare con i condimenti e le quantità. Questo può servire per tenere sotto controllo l’alimentazione.

A volte però, ritornare ad un’alimentazione controllata può essere più difficile del previsto. Abbandonare proprio in questo momento i propri obiettivi, può contribuire a far nascere in noi un senso di delusione e scontentezza, che potrebbe trasformarsi ben presto in pentimento. Per riprendere quindi una corretta alimentazione, potrebbe essere d’aiuto orientarsi verso nuovi ingredienti, sperimentati poco o non abituali nella nostra alimentazione. Per esempio, scegliere farine integrali per cucinare il cibo, trasformare le verdure nelle protagoniste del piatto, usare aromi nuovi, abbinare la frutta ai piatti salati.

Dobbiamo ricordare che seguire una dieta, significa sì cambiare alcune abitudini alimentari, ma bisogna avere anche una buona dose di fantasia per non cadere nella monotonia di preparare sempre i soliti cibi, che ben presto ci faranno sentire stanchi e insoddisfatti della nostra alimentazione.

Un altro aspetto fondamentale da tenere in considerazione è senza dubbio lo sport, momento molto importante da associare ad ogni dieta: durante il periodo delle festività lo sport non deve andare in vacanza. Può anzi essere occasione per passare del tempo insieme alla famiglia e agli amici, svolgendo attività importanti per il nostro corpo e la nostra mente. Una camminata in compagnia, o qualsiasi altro esercizio fisico svolto con altre persone, aiuta a sentire meno la fatica e portare avanti gli obiettivi.

Assolutamente vietato invece saltare i pasti e digiunare. Si tratta di un comportamento che genera stress per il nostro corpo e determina uno stato di agitazione e insoddisfazione. Spesso digiunare si traduce con un aumento della fame, che ci porterà a desiderare oltre modo il cibo, soprattutto quello ricco di zuccheri e grassi. È meglio quindi seguire i pasti indicati per noi nella dieta, senza rischiare di cedere al consumo di cibo poco salutare per compensare il digiuno. Insomma, no al digiuno, anche se si decide di concedersi i famosi due o tre giorni di libertà dalla dieta.

In conclusione, seguire una dieta durante il periodo delle festività può essere difficoltoso. È una buona idea sospendere la dieta per alcuni giorni in cui il buon cibo, le tradizioni culinarie e la compagnia a tavola la fanno da padrona, utilizzando però sempre il buon senso per gestire l’alimentazione. Una volta passati i giorni vicini alle festività la dieta va ripresa, giocando con la fantasia, ingredienti nuovi e sapori invitanti per non cadere in un’alimentazione monotona.

È fondamentale seguire il percorso di dieta con un professionista, che sappia aiutarvi nella scelta di pasti sani e bilanciati, che adatti la dieta al vostro stato di salute e che possa darvi sostegno anche nei momenti più delicati.

Tanti auguri per un sereno Natale

Dietista Pesenti Federica  

L’argomento di cui parliamo oggi è un argomento un po’ inusuale, ma che potrebbe trovare più interesse e curiosità rispetto a quanto si possa pensare.

Tutti noi sappiamo cosa sia il freddo, stiamo giusto entrando in quel periodo dell’anno in cui le temperature si abbassano, i lenzuoli vengono sostituiti dai piumoni, le giacchette estive dai giacconi invernali e i caloriferi vengono finalmente accesi.

I nostri bambini escono sempre meno a giocare all’aperto e prima di farli uscire li imbottiamo con strati e strati di vestiti che puntualmente poi ci ritornano bagnati di sudore. Le uscite con gli amici avvengono sempre meno spesso all’aperto e tutti ci rintaniamo in bar e ristoranti per tutta la sera e magari ci concediamo qualche sporadica camminata in montagna durante le quali sembriamo sempre di più all’omino Michelin.

Insomma, la maggior parte di noi a livello inconscio pensa che il freddo sia qualcosa da evitare o contro il quale proteggersi, o che il freddo sia la causa di malattie come raffreddore, mal di gola e influenza e che bisogni coprirsi per evitarle.

Ma è veramente così?

Wim Hof

Giovedì sulla nostra pagina Facebook vi ho anticipato il nome di Wim Hof, uno sportivo olandese oggi dell’età di 62 anni che ha fatto del freddo la sua vita e il suo lavoro nel corso degli anni. Non siamo qui oggi per parlare dei quest’uomo, anche se la sua storia è molto interessante, ma per parlare di ciò che ha creato.

Il metodo Wim Hof infatti è frutto dell’esperienza personale, dello studio e dell’esperienza lavorativa che Wim ha vissuto e percorso nel corso della sua vita. Il metodo si basa su tre pilastri e il più iconico sicuramente è l’esposizione al freddo, oltre al quale troviamo delle tecniche di respirazione e pratiche di meditazione. L’esposizione al freddo in diverse forme e modalità è ciò che nel tempo ha reso ancora più famosa la persona di Wim che ad oggi detiene 26 guinness world records, molti dei quali veramente impressionanti.

Uno degli aspetti interessanti di Wim è il fatto che sin dal 2007 si sia sottoposto continuamente ad esami medici e indagini scientifiche per studiare e provare i benefici che il suo metodo porta, soprattutto l’esposizione al freddo.

Gli studi scientifici e i benefici

Gli studi scientifici finora pubblicati hanno dimostrato numerosi benefici della pratica di esposizione al freddo e tecniche di respirazione vediamone qualcuno.

  • Freddo e dolore

Il primo è un beneficio del freddo che tutti noi conosciamo bene a livello inconscio, ma di cui non siamo consapevoli fino in fondo. Pensate a quando ci scottiamo, cosa facciamo tutti quanti immediatamente? Corriamo al lavandino e usiamo l’acqua fredda per avere un sollievo immediato, oppure pensate a quando subiamo un trauma più o meno grave, prendiamo come esempio una forte botta al ginocchio o se ci capita di perdere sangue dal naso, il primo rimedio è mettere del ghiaccio o un panno bagnato con acqua fredda sulla zona colpita.

L’esposizione al freddo infatti causa una vasocostrizione ovvero riduzione notevole del flusso sanguigno e quindi dell’apporto dell’ossigeno ai tessuti corporei andando ad attenuare il rossore e il gonfiore e, siccome il flusso sanguigno è ridotto, viene rallentata anche l’efficacia della conduzione nervosa, alleviando quindi immediatamente il dolore.

  • Freddo, dimagrimento e metabolismo

 Alcuni dicono che l’esposizione al freddo faccia dimagrire più velocemente, questo non è ancora stato comprovato a livello scientifico, ma possiamo fare un’osservazione a riguardo. Il nostro organismo risponde ad una grande varietà di stimoli e ovviamente le basse temperature fanno parte di questi, infatti come meccanismo di difesa contro il freddo il corpo adopera svariati meccanismi per cercare di produrre più calore e mantenere la temperatura corporea adeguata per un corretto funzionamento fisiologico. Di conseguenza il nostro metabolismo aumenta notevolmente e brucia di più anche a riposo.

Non solo alcuni studi di Wim hanno dimostrato anche che l’esposizione al freddo favorisce una maggiore attivazione e produzione proprio del grasso bruno, quella componente del tessuto adiposo che aiuta il corpo a produrre calore e a controllare la sua temperatura in condizioni di freddo.

  • Freddo, boost energetico e stress

L’esposizione al freddo, anche breve e a temperature rigide, provoca una scarica immediata di endorfine e adrenalina, gli ormoni che permangono a lungo nella giornata e sono responsabili dell’energia e della sensazione di benessere. Una doccia fredda la mattina ci può dare una carica di energia che non vi immaginate, così come l’esposizione al freddo può esserci utile per fronteggiare al meglio il carico di stress, pensate a quando avete bisogno di una pausa e andate a farvi una passeggiata al fresco all’aperto.

  • Freddo e pressione sanguigna

Abbiamo visto anche prima il meccanismo di difesa che il nostro corpo mette in atto contro il freddo, la vasocostrizione, che viene immediatamente seguita da una vasodilatazione nel momento in cui lo stimolo con il freddo termina. Questo allenamento alla motilità del vaso sanguigno a costringersi e dilatarsi contribuisce ad incrementare la salute cardiovascolare, migliora la capacità elastica dei vasi sanguigni e di conseguenza migliora la circolazione del sangue con un miglioramento generale dell’equilibrio della pressione sanguigna.

  • Freddo e performance sportiva

Chi pratica sport sa bene come funziona, gli allenamenti fisici creano delle microlesioni nel muscolo che nel periodo di recupero vengono pian piano rimarginate contribuendo ad aumentare e migliorare la qualità e la performance muscolare. Quindi è normale che post seduta di allenamento e soprattutto il giorno successivo lo sportivo risenta dei DOMS (Delayed Onset Muscle Soreness, ovvero indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata) e senza il muscolo più affaticato. Il freddo è un naturale fattore antiossidante e aiuta il nostro corpo a ridurre lo stress ossidativo contribuendo ad eliminare sostanze tossiche, un’esposizione costante nel lungo termine come abbiamo visto nel punto 4, migliora la circolazione sanguigna favorendo l’apporto di sostanze nutrienti e lo smaltimento delle sostanze di scarto, riducendo così i tempi di recupero tra una seduta di allenamento e la successiva.

  • Freddo, benessere ed umore

Abbiamo già intravisto qualcosa nel punto 3, il protagonista di questo beneficio è sempre l’ormone endorfina liberata all’interno del corpo in seguito all’esposizione al freddo. E’ una sostanza chimica prodotta nel cervello che porta forti effetti analgesici ed eccitanti, svolge un’azione assimilabile a quella della morfina e di altre sostanze oppiacee portando un’immediata percepibile sensazione di benessere. Le endorfine riducono i livelli di stress ed ansia migliorando così il benessere e l’umore in modo del tutto naturale.

Il metodo Wim Hof è conosciuto e praticato a livello internazionale da un elevato numero di persone e sebbene non siano ancora stati comprovati a livello scientifico molti di coloro che lo praticano riportano un miglioramento della qualità del sonno e un miglioramento del sistema immunitario con una maggiore risposta immunitaria agli agenti patogeni rispetto ad altre persone che non praticano il metodo.

Freddo e malattie

La convinzione quindi che il freddo faccia ammalare è sì diffusa, ma non ha basi scientifiche affidabili sulle quali basarsi. L’unica correlazione freddo-malattia è puramente statistica, infatti nel periodo più freddo dell’anno i virus che causano malattie come influenza o raffreddore o tosse sono più diffusi rispetto ai periodi con temperature calde.  In inverno inoltre tendiamo a passare molto tempo in ambienti chiusi  e riscaldati, condividendo spazi ristretti con altre persone, ed essendo l’areazione ridotta i virus circolano con più facilità, inoltre questi ambienti sono caratterizzati da aria secca che porta a ridurre l’idratazione delle pareti nasali che solitamente fungono come una delle prime barriere contro l’attacco di virus. La presenza di umidità invece favorisce il legame tra le particelle d’acqua e virus che, precipitando, non rimarrebbero in sospensione a lungo riducendo il rischio di contagio, cosa che invece non accade in ambienti chiusi.

Lo stesso ragionamento vale per i nostri bambini. L’aria aperta è fondamentale per il loro benessere, per la loro salute fisica, non neghiamogliela solamente perché fa freddo, basta coprirli il giusto in autunno ed in inverno e potranno andare alla scoperta di due magici mesi dell’anno che nascondono tutte le loro particolarità da scoprire.

Se l’argomento vi ha incuriosito e volete maggiori informazioni contattatemi e scrivete una email a centrolatrottola@gmail.com oppure visitate la nostra pagina Facebook “La Trottola – Centro per l’Età Evolutiva”.

Dottor Marco Bonacina – Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Terapista DIR Floortime, Insegnante Certificato A.I.M.I., IBFF® Official Instructor