Il Pedagogista Clinico® a differenza del modello sanitario, non si concentra sui disturbi e sulle incapacità, né sulla patologia o sulla malattia; questo tipo di professionista dell’educazione si rivolge esclusivamente alla persona, unica e con specificità proprie, nella sua globalità, con l’obiettivo di valorizzare potenzialità, abilità e disponibilità.
Il Pedagogista Clinico® non utilizza i termini “disturbo” e “trattamento”, scelta data dal fatto che sono termini che non riguardano una scienza che si occupa dell’educazione della persona. Diventa importante precisare che il Pedagogista Clinico® in aiuto alla persona non si pone in empatia, atteggiamento tipico di altre professioni, bensì in simpatia.
Secondo Carl Rogers l’empatia è la capacità del professionista di sentire con consapevolezza le emozioni, i valori personali, gli stati interni del cliente e i loro significati “come se” fosse quella persona, a condizione di non sovrapporre o intrecciare la cornice di riferimento del cliente con quella propria; mentre la simpatia è l’abilità di percepire la situazione sentendo risuonare dentro di sé qualcosa di simile alla persona coinvolta, si tratta quindi di uno stare in relazione meno profondo.
Essendo in questo caso una relazione di tipo educativo si parla di simpatia, perché lo scopo del professionista, non è entrare in risonanza con l’altro al fine di promuovere un cambiamento nel modo di “vedere” la realtà, ma è quello di fornire, attraverso esperienze e attività, all’interno di un clima favorente, lo sviluppo in espansione di sé.