Accompagnare la gravidanza e il parto
“Pronto?”
“Buongiorno, parlo con l’ostetrica? Sono … sono in gravidanza e vorrei capire…”
Quasi tutte le chiamate in gravidanza che ricevo iniziano così: con donne un po’ spaesate che hanno bisogno di capire, indipendentemente dall’epoca gestazionale.
Ma capire cosa?
C’è la donna che chiama perché ha avuto il test di gravidanza positivo e “googolando” scopre che deve contattare un’ostetrica senza ben sapere perché e cosa chiedere, ma la notizia è talmente nuova che ha bisogno di parlare con qualcuno.
C’è la donna che chiama perché cerca un’accoglienza più globale alla sua gravidanza, oltre che il monitoraggio clinico che riceve dallo specialista. L’amica/la cugina/ la vicina di casa le ha parlato dell’ostetrica ma vuole capire.
C’è la donna che ha le idee molto chiare, vuole l’ostetrica ma vuole anche capire come funziona e cosa significa.
Ci sono tantissimi motivi per cui ci si avvicina all’ostetrica e spesso tra le domande emerge un “ah ma quindi non lavori in ospedale? Pensavo ci fossero solo lì”.
Cercare la propria ostetrica è spesso il cercare di soddisfare un bisogno, ancora poco definito e delineato ma che è lì, che preme. La necessità di avere qualcuno accanto che sappia accoglierti e sostenerti in ogni tua richiesta, alla quale affidarti e della quale fidarsi. Qualcuno che abbia anche gli strumenti per coinvolgere il papà nell’avventura della gravidanza.
Non è solo un lavoro relazionale quello dell’ostetrica privata, è soprattutto un lavoro atto a preservare e favorire la fisiologia, di conoscenza dei sistemi di adattamento del corpo anatomici, psicologici e ormonali in base al periodo di gestazione. È una valutazione circolare del benessere materno e di conseguenza neonatale.
Come avviene una visita ostetrica?
Solitamente, una visita ostetrica in gravidanza non dura mai meno di un’ora (il più delle volte anche due).
Durante l’incontro, che può avvenire presso il domicilio della donna o in studio, si valutano i parametri vitali della donna e del bimbo, misurando la pancia e ascoltando il battito, e nel frattempo si parla.
Si esplorano le esperienze vissute dall’ultima visita ad oggi, lo stato di salute di tutti i sistemi (digerente, neurologico, urinario) ma anche il sonno e il riposo. Si ascoltano i dubbi e si accolgono le svariate domande, si aiuta la coppia a investire del tempo per prendere confidenza con la pancia, a identificare la posizione del bambino e a instaurare un primo legame fatto di tocchi, colpetti e massaggi.
A ogni visita si ha sempre molto da dire, per prendere piena consapevolezza del qui e ora e di quel che sarà.
Come sostengono le recenti revisioni scientifiche e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, avere un’ostetrica di riferimento è importante per la futura neomamma, in quanto permette di orientare le cure e l’assistenza su bisogni reali: calibrate, “cucite addosso” a quella donna, al suo bambino e alla coppia.
Inoltre permette l’individuazione precoce di deviazioni della fisiologia, favorisce l’empowerment e la capacità di autodeterminazione della donna, nonché riduce l’eccessiva medicalizzazione e aiuta a migliorare gli esiti della nascita.
E accompagnare il parto è diverso?
L’accompagnamento alla nascita è spesso la conseguenza naturale di un percorso in gravidanza, ma anche no. Sono molte le mamme che scelgono di essere accompagnate da un’ostetrica nelle ultime settimane di gravidanza, al parto e nelle settimane successive alla nascita.
Anche qui i motivi sono molteplici: a volte le prime gravidanze sono mosse dal timore di non sapere cosa succederà, a volte dal passaparola, altre volte è il regalo che una donna si fa dopo aver riflettuto a lungo sui suoi bisogni e necessità.
In cosa consiste?
Come per l’accompagnamento alla gravidanza, l’obiettivo principale è preservare il benessere materno e fetale. Ci si conosce, si cercano di dipanare i dubbi e le domande della donna e della coppia, si monitora e si sostiene la salute e l’adattamento fisiologico al termine di gravidanza.
L’ostetrica si rende disponibile ad accompagnare e accogliere la donna lungo tutto il viaggio del travaglio, dai prodromi alla nascita, giorno e notte, a domicilio e in ospedale, insieme al partner.
Non termina con la nascita del bambino ma prosegue nei giorni successivi, favorendo il legame, l’allattamento è l’arrivo del nuovo nato in casa.
Scegliere un’ostetrica accanto è un investimento in salute, sia materna che neonatale!
“Averti avuto accanto ha fatto la differenza. Grazie di cuore” D. mamma tris
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