LA PSICOMOTRICITÀ EDUCATIVA E PREVENTIVA
I bambini dalla nascita sono alla continua scoperta di se stessi e del mondo che li circonda: nei primi mesi di vita la loro quotidianità consiste nell’osservare, sperimentare e conoscere il proprio corpo, un’attività che li coinvolge per molti anni. Per aiutarli in questo loro percorso di conoscenza il loro corpo può essere associato ad un’esperienza sonora e ludica, così da essere stimolato al movimento, alla ritmicità, al controllo e alla conoscenza del proprio schema corporeo, oltre che al rapporto con la realtà esterna e alla socializzazione.
La psicomotricità è una disciplina motoria e insieme creativa che coinvolge e valorizza il bambino nella sua globalità e che gli permette di manifestare, insieme al corpo e alla fisicità, il proprio mondo interiore con pensieri, fantasie, ricordi, emozioni e relazioni. Si pone come un’attività privilegiata di gioco e di scoperta costruttiva della propria identità corporea, in cui il bambino vive un’esperienza relazionale, cognitiva, corporea ed emotiva.
Il gioco è l’aspetto dominante nella vita del bambino: è attraverso il gioco che si impadronisce di competenze specifiche, come la capacità di pensiero, le abilità motorie, i comportamenti relazionali, il rispetto delle cose e delle persone, per poi arrivare alla conquista dell’autonomia che lo renderà a sua volta un soggetto critico e consapevole, attivo ed espressivo. Il gioco rappresenta, quindi, una modalità privilegiata per stabilire una relazione con il bambino e per accedere al suo mondo interiore.
COME VIENE PROPOSTA UN’ATTIVITA’ DI PSICOMOTRICITA’?
Le modalità privilegiate per proporre un percorso di psicomotricità sono principalmente due:
- Collaborazioni con nidi, scuole per l’infanzia e scuole elementari nella proposta di un progetto di psicomotricità che coinvolge i bambini e gli studenti.
- Proposta di un laboratorio di psicomotricità su un tema specifico pensato per bambini di una determinata fascia d’età.
In entrambe le modalità viene proposto un percorso a tempo determinato (un numero definito di incontri, un determinato periodo di mesi lavorativi, o l’intera durata dell’anno scolastico), con una frequenza di incontri del gruppo a cadenza settimanale della durata di circa un’ora (variabile a seconda dell’età e del numero di partecipanti).
La pratica psicomotoria intende supportare i processi evolutivi dell’infanzia, valorizzando il bambino nell’integrazione delle sue componenti emotive, intellettive e corporee, nella specificità del suo mettersi in gioco primariamente attraverso l’azione e l’interazione:
- nell’uso dello spazio e degli oggetti;
- nell’interazione con sé stesso e con gli altri;
- nella capacità di rappresentarsi agli altri attraverso il movimento, la parola, il gioco;
Nell’ideazione del progetto o del laboratorio, oltre agli obiettivi generali della psicomotricità già citati, il professionista si focalizza sul raggiungimento di determinati obiettivi specifici programmati anche in condivisione con le esigenze delle realtà educative coinvolte nella collaborazione.
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